ARCHIVIO DETTAGLIATO
[ Ultimo aggiornamento Giovedì 19-05-2016 13:14 ]
Mercoledi 14 giugno 2006: E' stata presentata in anteprima l'opera di restauro dell'epigrafe posta sulla facciata interna della casa natale del poeta Annibal Caro, di cui ricorre nel 2007 il 500° della nascita. Vi hanno lavorato con competenza e professionalità due giovani restauratrici, Gioia Reali e Carmen Aranda, che stanno recuperando anche cornici, elementi floreali e cantoria dell'ex chiesa San Francesco. Nell'epigrafe, voluta nel 1772 dal conte Pietro Graziani, appare chiara la scritta latina tradotta nel 1943 da Salvatore Quasimodo: «Questa è la casa di Annibal Caro dove felicemente abitarono Pallade e le Muse e le Grazie». Il restauro costituisce la prima iniziativa del calendario delle celebrazioni per il Cinquecentenario della nascita del poeta ed è un dono della ditta che ha in appalto la ristrutturazione della vicina chiesa San Francesco.
Da lunedi 11 settembre 2006 a Giovedi 12 ottobre 2006: Vittorio Sermonti torna a Settembre nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano per leggere l'Eneide.
Dopo il grande successo ottenuto con le letture della Divina Commedia, che negli ultimi tre anni hanno appassionato un pubblico di oltre 150 mila persone, Progetto Italia ha commissionato a Sermonti la traduzione dell’opera dedicata all'eroe profugo e migrante, pellegrino dei mari, che la leggenda vuole antenato di Roma.
Milano rappresenta l'ideale palco per i ventiquattro appuntamenti con i versi di Virgilio sia perché l'Eneide è a tutti gli effetti un poema italiano, sia perché, come mette in luce lo stesso Sermonti, sussiste un forte legame con il territorio padano dal momento che il poeta mantovano concepiva l'età dell'oro con il mondo dell'agricoltura e della pastorizia, il mondo rurale quindi, strettamente legato alla sua infanzia padana.
Milano rappresenta l'ideale palco per i ventiquattro appuntamenti con i versi di Virgilio sia perché l'Eneide è a tutti gli effetti un poema italiano, sia perché, come mette in luce lo stesso Sermonti, sussiste un forte legame con il territorio padano dal momento che il poeta mantovano concepiva l'età dell'oro con il mondo dell'agricoltura e della pastorizia, il mondo rurale quindi, strettamente legato alla sua infanzia padana.
Progetto Italia invita il pubblico ad ascoltare dal vivo la lettura dei 12 libri dell'Eneide, tradotti in un esclusivo volume da Vittorio Sermonti, per 24 serate da lunedì 11 settembre a giovedì 12 ottobre ogni giorno alle ore 21.00 (sabato e domenica esclusi). Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
(Dal sito Telecom - Progetto Italia: http://www.telecomprogettoitalia.it)
Giovedi 21 settembre 2006: Convegno a TORINO su "Ludovico Castelvetro - Letterati e grammatici nella crisi religiosa del '500", organizzato dalla Fondazione Luigi Firpo, dall'Istituto Nazionale Studi Rinascimento e dal Comitato per le Celebrazioni di Castelvetro presso il Palazzo D'Azeglio. Alle ore 15.00: "La Ragione contro Caro e le sue fonti" di Elisabetta Arcari; alle ore 15.30: "Lodovico Castelvetro e Annibal Caro. Storia di una controversia tra letteratura ed eresia" di Salvatore Lo Re.
Da Giovedi 5 a Domenica 8 ottobre 2006: Nell’ambito della manifestazione “Carta Canta” è stato allestito, come da accordi da presi con gli organizzatori, una postazione con cui è stato effetuato un “lancio” delle celebrazioni. Tale postazione potrebbe essere inserita in una di quelle dedicate agli Enti Locali, già previste e presenti anche nelle passate edizioni. In tale occasione sono stati anche presentati i libri "Colorinversi" e "Caro ...".
Stand della Biblioteca Comunale S. Zavatti di Civitanova Marche nel quale è stato anche pubblicizzato il sito internet dedicato al Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro (foto di Sergio Fucchi)
Mercoledì 15 novembre 2006: Conferenza Stampa per presentare le attività del Cinquecentenario della nascita di Annibal Caro presso la Sala Giunta a Civitanova Marche alle ore 12. Maggior dettagli sono presenti nella RASSEGNA STAMPA / CULTURA. Sono intervenute le testate giornalistiche della carta stampata e radiotelevisive locali, nonché una troupe di RAI 3 che ha realizzato un servizio trasmesso il 17 novembre 2006 all'interno del TG Marche e di cui abbiamo ricevuto l'autorizzazione per la diffusione in questo nostro sito Internet, nella sezione CONTRIBUTI MULTIMEDIALI raggiungibile dalla Pagina Principale.
Comune di Ferrara - Provincia di Ferrara - Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara
GLI DEI A CORTE - LETTERATURA E IMMAGINI NELLA FERRARA ESTENSE
IX Settimana di Alti Studi Rinascimentali
21-22-23-24 novembre 2006
Sala dei Comuni - Castello Estense - Ferrara
PROGRAMMA
mercoledì 22 novembre
ore 9,00
MARCO DORIGATTI
La favola e la corte - intrecci narrativi e genealogie estensi dal Boiardo all'Ariosto
ore 10,15
BODO GUTHMÜLLER
Ercole e il leone nemeo. Bucolica e
politica nelle 'Pastorali' di Boiardo
ore 11,45
MARCO BERTOZZI
L'autunno di Schifanoia: il mito di Vulcano nel mese di settembre
ore 15,00
ELISABETTA GRAZIOSI
Aminta: uomini e dèi di un matrimonio estense.
ore 16,15
TOMMASO CASINI
La fortuna della traduzione
dell'Eneide di Annibal Caro tra lessico pittorico e iconografia
Coordinamento Scientifico
FRANCESCA CAPPELLETTI -
RANIERI VARESE -
GIANNI VENTURI
Segreteria organizzativa
CLAUDIA SPISANI -
Istituto di Studi Rinascimentali -
Via Boccaleone, 19 -
44100 Ferrara
Tel/Fax 0532 760002-760208
isr@comune.fe.it
www.comune.fe.it/isr
Sabato 9 dicembre 2006: Alle ore 17,30, presso la sala "E. Cecchetti" della Bibliotaca Comunale "S. Zavatti" di Civitanova Marche, presentazione del libro "Omaggio a Sergio Cartechini" di Carla Mascaretti, Daniela Monachesi, Monia Ciminari e Novella Torregiani. Illustrazioni di Sergio Cartechini e con scritti di Annibal Caro. Sono intervenuti come ospiti: Edmondo Brunellini, Wilma Cecchettini e Katia Marionni. Presentazione a cura della Prof.ssa Maria Elisa Radaelli.
Giovedi 14 dicembre 2006: Presentazione del Calendario e del Progetto “Un Monumento per Amico” su Annibal Caro.
Con la consegna ufficiale dei lavori da realizzare durante l’anno alle varie scuole della città ha preso il via la quinta edizione del progetto “Un monumento per amico”. L'appuntamento è stato per giovedì 14 dicembre (ore 10) nella sala convegni della Banca di credito cooperativo di Civitanova e Montecosaro (in viale Matteotti). L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Civitanova (Assessorato ai Servizi educativi e formativi) e dall’Archeoclub in collaborazione con l’Atac spa e finanziata dalla Banca di credito cooperativo. Il progetto è finalizzato a diffondere tra gli studenti la conoscenza della storia e del patrimonio artistico-culturale locali. Data la concomitanza con il cinquecentenario della nascita di Annibal Caro, che si festeggerà nel 2007, i progetti di cui si occuperanno le scuole saranno tutti dedicati all’illustre letterato nato a Civitanova. Gli istituti partecipanti sono i circoli didattici via Regina Elena, via Ugo Bassi e via Tacito; l’istituto comprensivo Sant’Agostino; le scuole medie “Pirandello”, “Mestica” e “Annibal Caro”; l’Itc “Corridoni”; l’Istituto professionale “Bonifazi”; l’Istituto di istruzione superiore “Leonardo da Vinci” (licei classico e scientifico); la scuola media “Padre Matteo Ricci” di Montecosaro, l’istituto comprensivo “Annibal Caro” di Montegranaro e il Liceo sociopsicopedagogico “Stella Maris” di Montecosaro. Nel corso della cerimonia in programma giovedì mattina è stato presentato anche il calendario del 2007 realizzato dalla Banca di Credito Cooperativo, all’interno del quale è stata inserita parte del materiale prodotto lo scorso anno dalle scuole nell’ambito del progetto “Un monumento per amico”. Erano presenti per l’occasione il sindaco Erminio Marinelli, l’assessore ai Servizi educativi Nicola Canistro, il direttore della Banca di Credito cooperativo Nicola Toscano, il presidente dell’Archeoclub di Civitanova Anna Maria Vecchiarelli, il presidente dell’Atac Giuseppe Baioni e lo storico dell’arte Stefano Papetti, che collaborerà al coordinamento del progetto.
Un momento della manifestazione
Venerdi 15 dicembre 2006: Legge regionale, n. 17 - Ricorrenza del V centenario della nascita di Annibal Caro.
Il Consiglio regionale ha approvato
Il Presidente della giunta regionale promulga
La seguente legge regionale:
Art. 1
(Finalità)
1. La Regione, nella ricorrenza del V centenario della nascita di Annibal Caro, d'intesa con il Comune di Civitanova Marche, promuove un programma di iniziative, da realizzarsi nell'anno 2007, volte alla conoscenza ed alla divulgazione dell'opera dello scrittore, nonché dell'ambiente e del tempo in cui visse.
Art. 2
(Comitato promotore per la celebrazione del centenario della nascita di Annibal Caro)
1. Per le finalità di cui all'articolo 1 è costituito il "Comitato promotore per la celebrazione del V centenario della nascita dello scrittore Annibal Caro".
2. Il Comitato, che ha la sede presso il Municipio di Civitanova Marche, è così composto:
a) dal presidente della Giunta regionale o da un assessore da lui delegato che lo presiede;
b) da tre Consiglieri regionali eletti dal Consiglio;
c) dal Presidente della Provincia o suo delegato;
d) dal Sindaco del Comune di Civitanova Marche o da un assessore da lui delegato;
e) da tre Consiglieri comunali nominati dal Consiglio comunale di Civitanova Marche.
3. Il Presidente della Giunta regionale, entro venti giorni dall'entrata in vigore della presente legge, provvede con proprio decreto alla costituzione del Comitato promotore.
Art. 3
(Funzioni del Comitato promotore)
1. Il Comitato promotore provvede, nella prima seduta, alla nomina di un comitato tecnico-scientifico composto da tre studiosi, anche locali, del poeta e del suo tempo. Il comitato tecnico-scientifico ha il compito di elaborare gli indirizzi culturali e di ricerca per la realizzazione del programma di iniziative di cui all'articolo 1 e di svolgere la relativa opera di consulenza.
2. Il comitato promotore di cui all'articolo 2 promuove:
a) conferenze, convegni, seminari di studi, pubblicazioni sulla vita e sull'opera di Annibal Caro e sull'ambiente storico in cui operò;
b) l'attuazione di iniziative a carattere didattico finalizzate alla divulgazione dell'opera dello scrittore;
c) ogni altra iniziativa ritenuta opportuna per il conseguimento delle finalità della presente legge.
3. All'organizzazione ed all'attuazione dei programmi e delle attività stabiliti dal comitato promotore e da quello tecnico-scientifico provvede un ufficio di segreteria del Comune di Civitanova Marche.
4. Alla scelta del personale da adibire al suddetto ufficio provvede la giunta comunale di Civitanova Marche d'intesa con la Giunta regionale.
5. Il Comitato promotore e quello tecnico-scientifico concludono i lavori entro il 2007.
Art. 4
(Finanziamento e obbligo di rendicontazione)
1. Entro tre mesi dalla sua costituzione il comitato promotore, sulla base delle indicazioni fornite dal comitato tecnico-scientifico, approva il programma delle iniziative e le modalità di attuazione.
2. Alla copertura delle spese per la realizzazione dei programmi e delle attività stabiliti dal Comitato promotore e dal comitato tecnico-scientifico si provvede, oltre che con il contributo regionale, con fondi a carico del bilancio del Comune di Civitanova Marche e con contributi di altri Enti pubblici e privati interessati alle iniziative.
3. Il Comitato promotore trasmette alla Giunta regionale, entro novanta giorni dal termine delle celebrazioni, un documento rendiconto della spesa sostenuta con i finanziamenti regionali e una relazione delle attività svolte.
Art. 5
(Disposizioni finanziarie)
1. Per l'attuazione delle iniziative previste dalla presente legge, è autorizzata, per l'anno 2007, la spesa di euro 20.000,00.
2. Alla copertura della spesa autorizzata dal comma 1, si provvede mediante impiego di quota parte della proiezione, per l'anno 2007, dello stanziamento iscritto ai fini del bilancio pluriennale 2006/2008 a carico della UPB 1.02.02 "Adesioni, spese di rappresentanza e convegnistica - corrente".
3. Le somme occorrenti per il pagamento delle spese di cui al comma 1 sono iscritte, per l'anno 2007, a carico dell'UPB 5.31.03 "Promozione e attività culturali - corrente" del bilancio di previsione per il detto anno a carico del capitolo che la Giunta regionale istituisce ai fini della gestione nel Programma operativo annuale (POA).
La presente legge è pubblicata nel bollettino ufficiale della Regione. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Marche.
Data ad Ancona, addì 15 dicembre 2006
IL PRESIDENTE
(Gian Mario Spacca)
Atti consiliari Consiglio Regionale Marche VIII LEGISLATURA - SEDUTA N. 49 DEL 12 DICEMBRE 2006
Proposte di legge (Discussione e votazione):
«Ricorrenza del V centenario della nascita di Annibal Caro» Brini (120)
«Celebrazione del IV centenario della morte di Guidobaldo del Monte» Giannotti, Mollaroli, Favia, Benatti, Masi e Romagnoli (126).
PRESIDENTE. - L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 120 ad iniziativa del consigliere Brini e n. 126 ad iniziativa del consigliere Giannotti ed altri. Ha la parola il relatore di maggioranza consigliere Benatti.
STEFANIA BENATTI. - Le due proposte di legge riguardano entrambe celebrazioni per l’anniversario di marchigiani illustri. Parliamo del V centenario della nascita di Annibal Caro e del IV centenario della morte di Guidobaldo del Monte. Entrambe le proposte di legge prevedono una serie di iniziative per il 2007, per divulgare l’opera ma anche per approfondire e far conoscere ai cittadini marchigiani e non l’ambiente e il tempo in cui queste personalità vissero. Le proposte di legge prevedono un programma di attività: la costituzione di comitati promotori formati da rappresentanti di Regione, Province e Comuni (Civitanova Marche per Annibal Caro e Mombaroccio per Guidobaldo del Monte). Nel caso di Guidobaldo del Monte il comitato promotore è integrato da un rappresentante della pro loco locale e dal soprintendente ai beni artistici e storici. Le proposte di legge prevedono altresì un comitato scientifico formato da tre studiosi del poeta Annibal Caro e dello scienziato Guidobaldo del Monte che dovranno dare un supporto di ricerca e di studio alle iniziative che verranno messe in atto. Per entrambe le celebrazioni è previsto un impegno di spesa da parte della Regione Marche, pari a 20.000 euro cadauno. Durante la discussione in Commissione si è sviluppata anche una riflessione sulla opportunità di procedere ancora con proposte di legge di questo genere, cioè che vadano a celebrare singolarmente dei personaggi marchigiani. La Commissione si è riproposta di approfondire la questione e valutare se, piuttosto che presentare proposte di legge, non sia il caso di inserire celebrazioni annuali di questo genere nel programma della cultura, oppure di predisporre una proposta di legge complessiva che riguardi le celebrazioni di centenari e di nascite con un unico strumento legislativo. La discussione è aperta in Commissione, la sottopongo anche al Consiglio. nel frattempo, per non pregiudicare i festeggiamenti per questi due illustri marchigiani propongo al Consiglio l’approvazione di entrambe le proposte.
PRESIDENTE. - Ha la parola il consigliere Mammoli.
KATIA MAMMOLI. - Esprimo il mio voto contrario ad entrambe le proposte di legge, anzi sarei dovuta essere la relatrice di maggioranza della prima proposta di legge, ma in Commissione abbiamo giustamente deciso che non potevo essere io dal momento che avrei votato contro. In Commissione sono emerse perplessità da parte mia riguardo non tanto alle celebrazioni ma soprattutto allo strumento legislativo che si sta utilizzando. Io non ritengo assolutamente opportuno, a meno che si tratti di eventi di altissimo spessore o personaggi di altissimo spessore, che si debba utilizzare lo strumento della legge per far sì che possano essere finanziate iniziative che ancora non si sa di che cosa trattano. Dal momento che c’è la possibilità all’interno della legge 75, di definire annualmente i progetti che possano essere finanziati dal governo regionale, intendendo anche il Consiglio che esprime parere, credo che quello fosse lo strumento adatto affinché queste iniziative potessero essere finanziate. La problematica che mi pongo è che se andiamo avanti con questo tipo di strumento — anniversario o meno, a questo punto non ha importanza — basta che qualche consigliere o alcuni consiglieri vogliano portare avanti una iniziativa anche di carattere tipicamente locale, si scavalca tutti e a questo punto si fa la proposta di legge. Non sono d’accordo. Volendo dire qualche cosa rispetto ai due personaggi, non ho niente in contrario — come ho già detto in Commissione — che possa essere ricordato un personaggio come Annibal Caro, anche se secondo me sarebbe stato più opportuno, anziché fare la proposta di legge, capire quale progetto c’era dietro le manifestazioni che riguardano questo personaggio, un personaggio che sicuramente ha avuto un suo ruolo nel Cinquecento, sia per i propri scritti, sia per le proprie opere di carattere letterario e poetico, ma soprattutto per la tradizione de L’Eneide. Tutti abbiamo studiato L’Eneide attraverso la traduzione di Annibal Caro. E’ sicuramente un personaggio che merita di essere ricordato, ma, ripeto, non credo che lo strumento sia quello giusto. Per quanto riguarda Guidobaldo del Monte — anche questo rischia di far diventare poco opportuno questo tipo di strumento — confesso la mia ignoranza, ho cercato di capire chi fosse ma non ho trovato riferimenti. Sicuramente sarà un personaggio importante e ritengo che lo sia soprattutto a carattere locale, per cui qui c’è anche una valutazione, dal mio punto di vista, di minore conoscenza rispetto al personaggio stesso.
PRESIDENTE. - Ha la parola il consigliere Capponi.
FRANCO CAPPONI. - Ho udito meno l’intervento del consigliere Mammoli perché c’era molta confusione in aula. Vorrei fare solo una precisazione. Certamente questa regione ha una ricchezza intrinseca proprio nei personaggi che si sono particolarmente distinti e che hanno tracciato una scia importante, sia nelle Marche che nel paese che in Europa. Di questi personaggi ne abbiamo certamente molti e ritengo che obiettivamente la presa in carico da parte di questo Consiglio di una legge specifica per ognuno di loro sia un fatto nel tempo insostenibile. Una cosa seria che possiamo fare — mi rivolgo anche all’assessore Minardi — è quella di individuare, attraverso una legge specifica, le caratteristiche, le iniziative da individuare con apposita legge di periodo, che vada a ripercorrere tutte le figure che avremo a disposizione come ricorrenza da qui alla fine della legislatura e darci una connotazione non estemporanea delle iniziative che si andrà a fare, ma coordinandole in modo che si possa ancor di più coinvolgere tutte le Marche, tutti i settori che riteniamo possano beneficiare di questa nostra attenzione, quali il settore del turismo, il settore della cultura, della messa in campo di specifiche iniziative per valorizzare determinati contenitori culturali (biblioteche, accademie, centri culturali e quant’altro). Oggi voto a favore di queste due leggi solamente per atto di fiducia che ciò avvenga, cioè che si possa creare un percorso virtuoso, ragionato, molto più efficace per affrontare questo problema. Certamente rimetto in campo anche un problema di scelta da parte della Regione Marche sulle priorità, sulla quantità delle risorse da destinare agli eventi. Io ritengo, ad esempio, che quello che noi mettiamo in campo per la “Giornata delle Marche” debba essere visto in quest’ottica e non in una specifica azione di promozione e di autopromozione fine a se stessa, con scarsa efficacia e scarsa ricaduta sul territorio. Se parliamo di valorizzare la cultura marchigiana lo dobbiamo fare anche attraverso queste iniziative di valorizzazione dei personaggi e delle figure preminenti che si sono particolarmente distinte e non una mera parata di facciata che probabilmente non produce l’effetto che dovrebbe invece produrre per questa regione. Chiedo quindi che si rimetta mano al problema, altrimenti sarò pronto anch’io, la prossima settimana, a presentare dieci proposte di legge per onorare altrettanti personaggi importanti di questa regione, ma ritengo che non sarebbe un atto serio. Quindi sono favorevole a questi atti perché non c’è una normativa, ma invito la Giunta regionale e la Commissione, che già ha preso un indirizzo ad approfondire questo tema perché non sia lasciato all’inventiva e alla pressione di qualcuno.
PRESIDENTE. - Ha la parola il consigliere Procaccini.
CESARE PROCACCINI. - In effetti questa proliferazione localistica che viene fatta utilizzando personaggi più o meno illustri, rischia di lasciare il tempo che trova e di fare danno ai personaggi stessi, alla visibilità delle Marche sullo scenario nazionale ed internazionale. E’ per questi motivi che la I Commissione nella scorsa legislatura bloccò la proliferazione di dette proposte, perché, come dicevano i due consiglieri che mi hanno preceduto, Mammoli e Capponi, c’è la necessità — e io condivido in pieno — di produrre un testo normativo serio, rigoroso, in modo tale da dare spessore a questo tipo di iniziative e forse l’occasione migliore, per il futuro, dovrebbe essere questa della cosiddetta marchigianità, anche se questa concezione dell’identità non mi esalta molto. Tuttavia quella potrebbe essere l’occasione normativa per dare anche un riconoscimento a questi eventi, altrimenti ognuno nel proprio territorio ha un personaggio più o meno famoso.
Giovedi 21 dicembre 2006: Spettacolo realizzato dagli alunni del Laboratorio Teatrale delle classi prime e seconde. A Civitanova Marche, presso la scuola "Luigi Pirandello" in via Saragat 50, alle ore 18.30.
Si ringrazia il "Museo del Trotto" ed il Capitano Mori per la collaborazione.
Venerdi 22 dicembre 2006: presentazione alla stampa del Calendario 2007 dedicato ad Annibal Caro, presso la Scuola Media Mestica.
Civitanova saluta e festeggia il nuovo anno in modo particolare. Ricorre infatti nel 2007 il cinquecentenario della nascita di uno dei suoi figli più famosi: Annibal Caro.
La città è in fermento e molte sono le iniziative culturali che si stanno annunciando.
Intanto i ragazzi della scuola secondaria di primo grado L. Pirandello, sede E. Mestica, hanno voluto essere tra i primi, pubblicando un gradevole calendario intitolato "Caro.. .paese mio".
Durante i primi mesi di scuola hanno esplorato la loro città sia nei documenti che nel suo territorio e con il materiale raccolto e rielaborato hanno prodotto, insieme alle loro insegnanti Paola Bianchi, M. Rosaria Raffele e Paola Taboni, un almanacco calendario dal sapore fresco e genuino, come afferma nella presentazione dell'opera il dirigente scolastico Mario Prezio.
In ogni mese diverse rubriche presentano un pezzo di storia locale, con fotografie, disegni ed analisi dei monumenti, studiano il vernacolo locale, propongono proverbi, antichi giochi e curiosità varie.
I ragazzi si sono cimentati anche a scrivere poesie in dialetto.
La prima è dedicata al famoso "pico" che compare nel celeberrimo sonetto che Annibal Caro ha scritto per Civitanova .. .ma non solo a lui.
Di Pico in Pico.
“Pico non vide mai nido sì bello”
Ma lo vide lassù dall'alberello
quello che sta sopra la cima
de la porta che se chiama Porta Marina?
'Sto pico addè ne vedria de tutti li colori
anche de notte, mò che ce sta li riflettori.
Che ciavria da dì de 'sta nostra Citano
che mejo de come ade diventata non se pò?
Ma de tutti 'sti pichi
de cui Annibarcaro eia parlato tanto
addè me sa che jo lo porto de Citano
c'è 'rmasto solo quello che venne li botto.
Se è vero che in cinquecento anni la nostra città è molto cambiata, è pur vero che il gusto ironico della "cimentata" civitanovese , di cui anche Annibal Caro era abile cultore, persiste ancora nelle giovani generazioni, come a dire che buon sangue non mente! Ecco i nomi dei novelli artisti letterati:
Andrea Cardelli, Beatrice Ciccioli, Chiara Vitali, Ilaria Battistelli, Cristian Cappabianca, Mattia De Luca, Caterina Pezzola, Matteo Baiocco, Matteo Campolungo, Soraya El Hachimi, Aprii May Maria Magni, Roberto Mengoni, Carlos Salcedo, Alessandro De Minicis, Silvia Malaspina, Mattia Cognigni, Davide Mancino, Marco Renzi, Giulio Ricciuti, Sara Di Chiara, Ilenya Giachini, Benedetta Ardito, Mattia Berrettoni, Ilenya Campolungo, Mattia Marziali, Rachele Renzi, Lucio Sagripanti, Chiara Scocco, Marta Piccioni. (Nella GALLERIA FOTOGRAFICA sono riportate alcune fotografie dell'iniziativa)
Venerdi 19 gennaio: Alle ore 11.10 circa su Radio Nuova Macerata sono stati intervistati telefonicamente il presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibal Caro, Alvise Manni, la vice presidente, Giulietta Bascioni ed il webmaster di questo sito, Sergio Fucchi. Appena possibile inseriremo nel sito la registrazione della trasmissione.
Martedi 23 gennaio: A Roma, c'è stata la prima presentazione ufficiale del libro di Giulietta Bascioni Brattini (giunto alla Seconda Edizione, ma se ne prevede già una Terza) dal titolo “Annibal Caro – Vita ed opere di un protagonista della cultura del XVI secolo”, organizzata dal CESMA (Centro Studi Marche – Roma). La bella iniziativa si è tenuta nella sala-convegni della prestigiosa sede della Banca delle Marche, la bellissima “Villa Cavalieri”. A presentare la pubblicazione sono stati, oltre all’autrice, Rosanna Vaudetti, presidente esecutivo del CESMA, il critico d’arte Prof. Stefano Papetti e la giornalista di RAI 2 Maria Grazia Capulli che ha scritto la prefazione al libro.
Sabato 27 gennaio 2007: Alle ore 17.30, presso la Sala Consiliare del Municipio di Civitanova Marche, si è tenuta la presentazione del libro di Giulietta Bascioni Brattini dal titolo “Annibal Caro – Vita ed opere di un protagonista della cultura del XVI secolo” in un incontro pubblico organizzato dal Lions Club Civitanova Marche Cluana, presieduto dal Dott. Angelo Filiola ed al quale hanno partecipato, oltre all'autrice, l'assessore Sergio Marzetti in rappresentanza del Comune di Civitanova Marche, Giancarlo Trapanese, vice capo redattore di RAI 3 Marche, Alvise Manni, presidente del Comitato delle Celebrazione del Cinquecentenario e coordinatore del Centro Studi Civitanovesi e Jole Morresi, direttrice della Scuola di Recitazione e Danza "Enrico Cecchetti" di Civitanova Marche, che ha letto alcuni brani tratti dal libro. Il libro è stato recensito nella rubrica letteraria settimanale di RAI 2, "Achab Libri in onda " (il clip è presente nella nostra sezione CONTRIBUTI AUDIO / VIDEO).
Al termine della presentazione sono state distribuite gratuitamente ai presenti oltre 180 copie del volume.
Un momento della relazione di Giancarlo Trapanese, vice capo redattore della redazione giornalistica di RAI 3 Marche - (fotografia di Sergio Fucchi)
Un'altro momento della presentazione. Da sinistra si riconoscono: Jole Morresi, direttrice della Scuola di Recitazione e Danza "Enrico Cecchetti" di Civitanova Marche, che ha letto alcuni brani tratti dal libro, Alvise Manni, presidente del Comitato per il Cinquecentenario della Nascita di Annibal Caro, Giancarlo Trapanese, Sergio Marzetti, assessore al Turismo del comune di Civitanova Marche, l'autrice, Giulietta Bascioni Brattini, Angelo Figliola, presidente del Lions Club "Civitanova Marche Cluana ". (fotografia di Sergio Fucchi)
Domenica 28 gennaio 2007: Alle ore 17.30, presso il Teatro Comunale di Urbisaglia (MC), primo appuntamento delle Conferenze della Domenica. Alvise Manni, presidente del Comitato delle Celebrazioni del Cinquecentenario Cariano, è intervenuto sul tema "Annibal Caro a cinquecento anni dalla nascita: 1507 – 2007". Si è così inaugurata questa Seconda Edizione organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Urbisaglia, Dottoressa Giovanna Salvucci, e dalla Locale Sede Archeoclub d'Italia: un ciclo di sette Conferenze di Storia locale che si concluderanno l'11 Marzo 2007. Il Dott. Alvise Mann ha illustrato ad un attentissimo pubblico di una trentina di ascoltatori, la vita e le opere del Caro avvalendosi di una quindicina di slides con immagini tratte principalmente dal Sito www.500annibalcaro.it, portando in omaggio le due pubblicazioni del 1997 e del 2007 prodotte rispetuivamente da Franco Concetti e da Giulietta Bascioni Brattini.
E' stato presentato il fitto programma di iniziative culturali mettendo l'accento soprattutto sull'appuntamento del 5 Maggio 2007, la Praelectio in latino sull' Eneide, nella quale verrà ricordata la Professoressa Giulia Bonservizi Mastronardi, originaria di Urbisaglia.
Martedi 30 gennaio 2007: Il Consiglio Regionale è stato convocato alle ore 10.00 e alle ore 15.00, presso la sala consiliare di via Tiziano n. 44, Ancona, per discutere il seguente ordine del giorno:
[ ... ] NOMINE:
Comitato promotore per le celebrazioni del V^ Centenario della nascita di Annibal Caro - 3 Consiglieri regionali (l.r. 15.12.2006, n. 17 – articolo 2, lettera b); [ ... ]
_____________________________________
PRESIDENTE - L'ordine del giorno reca la nomina di tre Consiglieri regionali membri del Comitato promotore per le celebrazioni del V Centenario della nascita di Annibal Caro. Prego distribuire le schede.
(Segue la votazione per scheda segreta)
PRESIDENTE - Comunico il risultato della votazione. Votanti n. 30, schede nulle n. 1. Hanno ricevuto voti: Francesco Comi n. 14, Sara Giannini n. 12, Cesare Procaccini n. 1, Ottavio Brini n. 12, Adriana Mollaroli n. 1. Proclamo eletti quali membri del Comitato promotore per le celebrazioni del V Centenario della nascita di Annibal Caro i Consiglieri Francesco Comi, Sara Giannini, Ottavio Brini.
Sabato 10 febbraio 2007: a Civitanova Marche, alle ore 17.30, nell'affollatissima Sala Consiliare del Comune, è stato presentato il libro di Franco Concetti "Storia, vetustà, graffiti, uomini illustri Vernacolo di Civitanova Marche". E' intervenuto il dott. Erminio Marinelli, Sindaco della città, che ha portato il saluto dell'Amministrazione Comunale, Sergio Vastaroli, Presidente del Consiglio Comunale, Giulietta Bascioni Brattini, già presidente della Biblioteca Comunale "S. Zavatti" di Civitanova Marche e componente del Centro Studi Civitanovesi di Civitanova Marche ed il Dott. Alvise Manni, Coordinatore del Centro Studi Civitanovesi e Presidente del Comitato per il Cinquecentenario della Nascita di Annibal Caro, che hanno parlato dei diversi aspetti di questo ponderoso volume. La serata si è conclusa con un intervento di ringraziamenti dell'autore e con la distribuzione gratuita di una copia del libro a tutti presenti.
Alcuni momenti della presentazione del libro di Franco Concetti - (fotografie di Sergio Fucchi)
Lunedì 5 marzo 2007: presso la Sala consiliare della Delegazione di Civitanova Marche Alta, in piazza della Libertà, alle ore 15.30, si è tenuto il primo incontro del 4° Corso di Aggiornamento Storia e Beni Culturali "Un monumento per amico".
La professoressa Lucia Tancredi è intervenuta su: "Annibal Caro la vita e le amicizie con i grandi del rinascimento italiano".
ANNIBAL CARO E IL SUO TEMPO
di Raimondo Giustozzi
Ha preso il via Lunedì 5 marzo 2007, alle ore 15.30, presso la Sala Consiliare, palazzo della Delegazione di Civitanova Marche Alta, il quarto corso d’aggiornamento sulla storia ed i beni culturali di Civitanova Marche, promosso dalla Pinacoteca Civica “Marco. Moretti”, dai Teatri di Civitanova e dall’assessorato ai servizi formativi ed educativi del Comune. Cadendo, proprio in questo anno il cinquecentesimo anniversario della nascita di Annibal Caro, il corso è stato articolato interamente attorno alla sua figura.
La prof.ssa Lucia Tancredi, nel corso di una ampia e dotta relazione, ha collocato la figura di Annibal Caro nel contesto storico in cui si trovò a vivere e ad operare. Le nuove rotte commerciali avevano provocato una grave crisi inflazionistica. Le città si riempivano di mendicanti. L’Italia del Cinquecento, stante la sua debolezza politica, era il territorio privilegiato per le mire espansionistiche del re di Francia Francesco I, contrastato nel suo disegno dall’imperatore Carlo V.
Civitanova Alta, dove Annibal Caro nasce, è una piccola cittadina nella quale dominano le famiglie nobili del tempo, tra le quali quella dei Centofiorini. E’ proprio Celanzia Centofiorini la mamma di Annibal Caro. Il padre è un aromatario, venuto dal paese di Montegallo. Posizione solida la sua; la famiglia di Annibal Caro è annoverata tra quelle più in vista. Ben presto però, proprio per la crisi sopraggiunta, la famiglia cade in rovina. Ad Annibal Caro già grande, formato alla scuola umanistica del teramano Rodolfo Iracinto, si impone una scelta. Cosa fare dal momento che non può più vivere di rendita? Sceglie tra tutte le professioni del tempo quella del Cortigiano, già codificata nel 1528 nello scritto di Baldassar Castiglione. L’unica corte che può assicurare protezione è la curia pontificia. Si va verso una clericalizzazione del cortigiano ma è un segno dei tempi, tutte le altre corti rinascimentali sono sul viale del tramonto. Il cortigiano è una sorta di burocrate, è l’anello di congiunzione tra il signore per il quale uno presta servizio ed i suoi amici o nemici. Compito delicato quello del cortigiano, Annibal Caro sa tutto questo sia quando a Firenze stringe amicizia con Luigi Varchi che lo introduce presso la nobile famiglia dei Gaddi, di cui Annibal Caro conosce, prima Giovanni, poi Luigi. Con quest’ultimo approda a Roma alla corte dei Farnese dai quali avrà onori ed incarichi: missioni diplomatiche, lunghi soggiorni in Francia ed alla corte di Carlo V e quando Pier Luigi Farnese ottiene il ducato di Parma e Piacenza lo segue nella nuova città. Nel 1547, dopo la morte di Pier Luigi Farnese, ucciso dai congiurati, Annibal Caro rientra a Roma ed entra definitivamente a far parte della corte di Alessandro Farnese. Può ora dedicarsi con più comodità ai suoi studi, alla sue ricerche archeologiche, alle sue collezioni numismatiche ed agli interessi artistici. Nel ’55 ottiene la Commenda dell’Ordine di Malta, da lui ripetutamente sollecitata per il prestigio sociale ed i vantaggi economici che essa comportava.
Un lato del carattere di Annibal Caro non del tutto esplorato è quello che fa dell’illustre uomo di lettere una sorta di giullare, entro i limiti consentiti dal rigido cerimoniale che conveniva ad un Cortigiano del suo rango. Stringe amicizie con persone sospette, soprattutto quelle dell’ambiente napoletano, entra a far parte dell’Accademia dei Vignaioli. E’ un professionista coscienzioso, ma anche cavallo pazzo che non si piega facilmente a certi cliché in voga nel suo tempo. Nell’attività poetica prende le distanze da Pietro Bembo di cui non sposa affatto il rigido petrarchismo, ma si avvicina al manierismo di cui apprezza le iperboli, le metafore e le similitudini, prova ne sia il suo Canzoniere ricco di queste figure retoriche. Anche nella traduzione dell’Eneide, iniziata come ebbe a dire lui stesso per “ischerzo e fantasia” ci mette molto di più di quanto ci sia nel testo latino. Ciò che gli interessa aggiungere in questa sua libera traduzione è tutta quella “ciarpa”, come ebbe a scrivere in una sua lettera indirizzata ad un amico, frutto della sua fantasia e creatività. Annibal Caro è un po’ in questo suo lavoro l’uomo post moderno che rilegge, chiosa, riscrive ciò che è stato scritto, passandolo attraverso il filtro della propria personalità.
Decreto n. 34 del 23/02/2007
(BUR n. 34 del 8 marzo 2007)
L.R. 15 dicembre 2006, n. 17 - Costituzione Comitato promotore per la celebrazione del V centenario della nascita di Annibal Caro - Costituzione.
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
[omissis]
DECRETA
di costituire, secondo quanto disposto dalla L.R. 15 dicembre 2006 n. 17, il Comitato promotore per la celebrazione del V centenario della nascita di Annibal Caro, che risulta così composto:
- Presidente della Giunta regionale o suo delegato, Presidente;
- Francesco Comi - Consigliere regionale, Componente;
- Sara Giannini - Consigliere regionale, Componente;
- Ottavio Brini - Consigliere regionale, Componente;
- Presidente della Provincia di Macerata o suo delegato, Componente;
- Sindaco del Comune di Civitanova M. o assessore delegato, Componente;
- Alfredo Squadroni - Consigliere comunale Civitanova M., Componente; ***
- Franco Concetti - Consigliere comunale Civitanova M., Componente; ***
- Giorgio Berdini - Consigliere comunale Civitanova M., Componente.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva né può derivare alcun impegno di spesa a carico della Regione.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
(Dott. Gian Mario Spacca)
[***] - In seguito al rinnovo dell'Amministrazione Comunale di Civitanova Marche, questi due componenti sono stati sostituiti in quanto non facenti più parte del nuovo Consiglio Comunale. Nella seduta del 3 luglio 2007, al oro posto, sono stati nominati Massimo Giampaoli per A.N. e Silvia Squadroni, per F.I.
Sabato 10 marzo 2007: presso l'hotel Miramare di Civitanova Marche, organizzata dalla sezione civitanovese dell'Archeoclub d'Italia, alle ore 18 si è tenuta la prima conferenza del ciclo "L'Archeoclub per Annibal Caro" con la partecipazione del dott. Lodovico Valentini sul tema: "L'ordine di Malta".
Un momento della conferenza (foto di Raimondo Giustozzi)
L’ORDINE DEI CAVALIERI DI MALTA ED ANNIBAL CARO
di Raimondo Giustozzi
“TUITIO FIDEI ET OBSEQUIUM PAUPERUM”- “AFFLICTIS TU SPES UNICA”.
DIFESA DELLA FEDE E SERVIZIO DEI POVERI - TU UNICA SPERANZA PER GLI AFFLITTI.
Sala “Ciacco” dell’ hotel “Miramare” affollata come era nelle attese degli organizzatori. Era in calendario la prima delle tre conferenze programmate dall’Archeoclub per ricordare Annibal Caro nel quinto centenario della nascita. Il relatore, dott. Lodovico Valentini ha tracciato in modo esauriente, puntuale e preciso la storia dell’ordine dei Cavalieri di Malta di cui Annibal Caro era un affiliato.
I GEROSOLIMITANI O GIOVANNITI.
La storia dell’ordine ha origine nel lontano 1048 per volere di Gerolamo Sanno, di Scalea una cittadina vicina ad Amalfi. Nel quartiere latino di Gerusalemme, proprio in quell’anno, apre una casa per i pellegrini cristiani, ebrei e mussulmani. Nasce ufficialmente l’ordine religioso dei Cavalieri Ospedalieri di Gerusalemme, Gerosolimitani o Giovanniti come si facevano chiamare per aver scelto come loro protettore San Giovanni Battista. Cambieranno più volte nome nel corso della storia, con il mutare delle vicende storiche che li porterà, da Gerusalemme prima nell’isola di Rodi, poi in quella di Malta, chiamandosi quindi Cavalieri di Rodi e di Malta. Il loro simbolo, la croce ottagonale garriva al vento sulle navi della libera repubblica di Amalfi. E’ un motivo in più per rivendicare la fondazione del sodalizio per opera di un italiano, nonostante le ipotesi fatte di far risalire ad un francese la costituzione dell’ordine. Nel 1113 avviene il riconoscimento ufficiale dell’ordine per opera del Papa Pasquale II che inviava a frà Gerardo, capo della comunità, una Bolla con la quale approvava e rendeva ufficiale l’istituzione dell’ospedale concedendo ai suoi membri di eleggere propri “Maestri”. La Chiesa di Roma sanciva quindi con questo atto la nascita di un Nuovo Ordine religioso che acquisterà in breve tempo tanta notorietà da essere chiamato “La Sacra Religione”.
Alla morte di frà Gerardo subentra come “Maestro” dell’Ordine frà Raymond de Puy, un francese, il quale percepisce il mutato clima politico che si va creando attorno alla Palestina e a Gerusalemme. Nel 1099 i Crociati conquistano Gerusalemme, ma la sua conquista ha breve durata. I Mussulmani anelano alla riconquista. Frà Raymond trasforma l’ordine. Adottato definitivamente come emblema la Croce bianca ad otto punte, simbolo delle otto Beatitudini del Discorso della Montagna, sancisce tuttavia il cambiamento dell’Ordine: pur rimanendo fedeli ai voti di povertà, castità e obbedienza, gli uomini indosseranno la cotta di ferro e cingeranno la spada. L’Ordine diventa quindi Ordine religioso, ospedaliero ma anche militare e cavalleresco. Alcune fortezze lasciate dai crociati vengono affidate ai Cavalieri di San Giovanni che si opporranno tenacemente all’invasione dei mussulmani guidati da Saladino. L’ultimo scontro con le armate mussulmane superiori in numero ed armamento lo affrontano nella primavera del 1291. Il nuovo Maestro Giovanni De Villier tenta disperatamente di difendere l’ultimo baluardo di San Giovanni d’Acri. Quando l’ultima resistenza cade, i pochi superstiti portano in salvo sulle navi i malati e lo stesso Maestro gravemente ferito. I Cavalieri fanno vela verso Cipro.
I CAVALIERI DI RODI.
Il loro avvenire è armai sul mare, per questo si danno da fare per creare in poco tempo anche una loro flotta, propri legni, consci che lo scontro con il nemico di sempre avverrà di lì a poco ed in mare. E’ del 1230 il loro primo vascello “Comptesse”, capace di trasportare fino a 1.500 uomini più le merci. A bordo era prevista, oltre a quella dell’equipaggio e della gente per il remo, la presenza di tre cavalieri: il capitano, il commendatore della nave, mentre al terzo erano affidati i rifornimenti. Le nazioni europee sono nel frattempo travagliate da nazionalismi di ogni sorta e sta tramontando per sempre l’ideale cavalleresco e l’idea delle Crociate. Meglio pensare di fare da soli, non confidando sull’appoggio di nessuno. Trovano un appoggio insperato nel 1306 in Vignolo de Vignoli, un avventuriero genovese al servizio dell’imperatore di Bisanzio Antropico II Paleologo che gli concede un contratto d’affitto per le isole di Coo e di Lero. L’avventuriero genovese propone al Gran Maestro Folco de Villaret di conquistare tutto il Dodeccaneso e chiede soltanto di poter tenere per sé un terzo del territorio. I Giovanniti comprendono che l’offerta è la soluzione auspicata per i loro problemi. Si insediano nell’isola di Rodi, punto di incontro tra le rotte d’occidente ed oriente. Rodi era meglio di quanto si potesse sperare. Si apprestano allora a fare di Rodi un baluardo contro l’avanzata mussulmana che non demorde. Trovano la disponibilità e la cordialità degli abitanti. Diventano i cavalieri di Rodi. E’ il periodo di maggiore splendore per l’Ordine. Aprono e gestiscono l’Ospedale di Rodi, una delle maggiori strutture sanitarie del tempo.
Navi turche attaccano Chio nel 1319 e Rodi nel 1320. Le forze giovannite sono inferiori, ma il nemico è respinto e gran parte dei suoi legni vengono catturati. I Grandi Maestri Filiberto de Naillac e Antonio Fluvian dedicano mezzi ed energie per accrescere le capacità difensive della loro roccaforte. Sono opere gigantesche che richiedono la disponibilità di denaro che i Cavalieri di Rodi prelevano dalle loro numerose Commende, grandi proprietà agricole che hanno un po’ in tutta Europa. Anche Civitanova aveva una Commenda dell’Ordine. Ma il pericolo viene ancora una volta dal mare. Conquistata Costantinopoli nel 1453, rimangono solo i Cavalieri di Rodi a sbarrare la strada a Maometto II. All’alba del 23 maggio del 1480 una flotta mussulmana poderosa cinge d’assedio l’isola. Il Gran Maestro frà Pietro d’Aubusson ha previsto da tempo le mosse del nemico ed ha ordinato la mobilitazione di tutte le forze a sua disposizione. I Mussulmani attaccano in forze. E’ il 27 luglio del 1480. Più di 3500 proiettili cadono sulla città nel corso del cannoneggiamento che riduce ad un cumulo di rovine la cinta muraria. Attraverso quei varchi si gettano d’assalto 2500 giannizzeri guidati dal rinnegato Nisha Paleologo, ma vanno ad infrangersi contro la forza d’urto dei Cavalieri di Rodi che respingono l’assalto. Maometto II deve ammettere amaramente che un pugno di uomini non gli avevano permesso di “Conquistare Rodi e l’Italia” come farà scrivere nella sua tomba.
L’impari lotta riprende più cruenta nel 1520 quando sale sul trono degli Onsmalli Solimano II, un giovane ambizioso e geniale. La resa dei conti con la piccola isola avviene all’alba del 17 dicembre 1522 dopo mesi d’assedio. I Cavalieri sono costretti a cedere ma solo dopo aver resistito accanitamente alla difesa dell’isola tanto da meritarsi l’onore delle armi da parte dei vincitori. I turchi entrano a Rodi all’alba del 10 gennaio 1523. L’Ordine lascia la terra che per più di due secoli era stata la propria patria. Sulle navi che prendono lentamente il largo, non sventola il rosso vessillo dell’Ordine, ma un drappo bianco sul quale spiccano, ricamate in oro, l’immagine della Vergine del Fileremo ed una scritta: “Afflictis Tu spes unica”. Ancora una volta, i Giovanniti sono stati lasciati soli, mentre le potenze europee e Venezia erano intente a non urtare l’amicizia dell’impero ottomano con il quale avevano in corso scambi di natura economica e commerciale.
I CAVALIERI DI MALTA.
Dopo un breve periodo trascorso nel porto di Civitavecchia e a Viterbo, un aiuto insperato per i Giovanniti viene dall’imperatore Carlo V il quale è disposto a concedere a loro l’isola di Malta, avanzando anche una pesante contropartita. Il Gran Maestro avrebbe dovuto giurare fedeltà al sovrano. La proposta non viene nemmeno presa in considerazione. Dopo estenuanti trattative, l’Ordine è disposto a prendere in esame le altre due richieste avanzate dall’imperatore: l’ordine di celebrare una Messa ogni anno quale ringraziamento per il beneficio ricevuto o il dono di un falcone da consegnare, nel giorno di Ognissanti, al viceré di Sicilia. Il 23 marzo del 1530, Carlo V firma la bolla con la quale assegna l’isola alla Sacra Milizia. L’imperatore stesso accetta le condizioni e tra una Messa e il falcone, sceglie quest’ultimo.
Arida, sassosa, quasi priva di vegetazione, Malta mette subito a dura prova la tenacia e lo spirito di sacrificio dei suoi nuovi proprietari. Ma i cavalieri dell’Ordine non si scoraggiano. Sono guidati dal Gran Maestro Jean Parisot de La Vallette il quale inizia nell’isola attorno alla città opere di fortificazioni imponenti, temendo che di lì a poco si sarebbe scatenata la furia mussulmana, cosa che accade puntualmente una prima volta il 18 maggio del 1565, un’altra volta il 23 giugno dello stesso anno. La partita decisiva è rimandata all’8 settembre, quando i Cavalieri dell’Ordine ricacciano definitivamente in mare le navi mussulmane. Anzi, non contento di ciò, qualche giorno dopo Jean de La Vallette mette a segno un altro colpo contro Solimano. Gli agenti segreti, gli stessi che lo avevano tenuto costantemente informato sulle mosse dell’avversario, incendiano l’arsenale di Costantinopoli. D’ora in poi i mussulmani non faranno più paura ai Cavalieri di Malta, anche perché arriverà di lì a poco il 17 ottobre del 1571, data che sancisce la vittoria delle armi cristiane nella battaglia di Lepanto, nella quale parteciparono anche le navi dell’Ordine che furono anzi determinanti per l’esito del conflitto. Cessato il pericolo mussulmano, Jean de La Vallette fa della capitale una splendida città fortificata da una nuova cinta di mura alla costruzione della quale verrà chiamato Pietro Paolo Floriani, un ingegnere militare originario di Macerata. Oggi, il territorio compreso tra la prima cinta muraria costruita dal toscano Laparelli e questa seconda cinta muraria costruita dal maceratese, è chiamata “La Valeriana”. La capitale dell’isola si chiama La Valletta, in onore di Frà Jean Parisot de La Vallette. Da Malta i Cavalieri dell’Ordine se ne andranno solo nel 1798 quando l’isola sarà conquistata da Napoleone Bonaparte.
Dopo tanto girovagare, l’Ordine si insedia definitivamente a Roma e ritorna all’origine, non più un Ordine militare cavalleresco, ma religioso ospedaliero che si farà onore nei campi di battaglia di tutte le guerre, portando con i propri mezzi (ospedali da campo, treni ammalati, strutture sanitarie) le cure ai soldati, ai “signori malati” come vengono chiamati nel loro statuto i malati. A Roma, hanno due edifici: la sede in via Condotti 68 e la Villa Magistrale sull’Aventino, strutture sul suolo italiano ma che godono del privilegio di extraterritorialità. Oggi, il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta è insignito del titolo di Altezza Eminentissima ed è universalmente riconosciuto come capo di stato al quale spettano onori sovrani, con propri ambasciatori presso novantaquattro stati, diversi dei quali non cattolici. Tanta è l’importanza dell’Ordine che ha osservatori permanenti e rappresentanze ufficiali presso le Nazioni Unite, l’Unione Europea e presso altre numerose organizzazioni internazionali.
EZRA POUND ED ANNIBAL CARO.
Divertente quanto raccontato da Massi Gentiloni Silveri, delegato dell’Ordine dei Cavalieri di Malta per la provincia di Macerata, al termine della conferenza tenuta dal dott. Lodovico Valentini. Si sa che il poeta americano Ezra Pound fosse contrario alla guerra degli Stati Uniti contro l’Italia. Secondo il codice militare in tempo di guerra sarebbe dovuto finire davanti ad una corte marziale statunitense e condannato per alto tradimento. Franklin Delano Roosevelt commutò questa possibile condanna nell’internamento in manicomio. Al termine del conflitto, il poeta americano, compì negli anni cinquanta un viaggio in Italia e si recò in visita prima a Recanati perché innamorato di Leopardi e della sua poesia, poi a Civitanova Alta perché voleva vedere la casa di Annibal Caro. In una calda giornata estiva venne accompagnato nella cittadina, ma sia lui che la sua guida non sapevano dove fosse la casa del letterato civitanovese. Chiesero dunque ad una donnetta che era poco lontana dall’abitazione di Annibal Caro. Questa con un fare tutto nostrano, rispose: “scì, scì è quessa la casa de Annibal Caro, ma issu è ijto a fasse li vagni e dovete spettallo prima che ‘rtorni”. Ovviamente voleva parlare del custode della casa o del proprietario che allora vi abitava. Dopo tanti mesi di internamento, Ezra Pound scoppiò in una fragorosa risata, quale non faceva più da anni come ebbe a dire lui stesso.
Presente alla conferenza c’era anche il dott. Marcovalerio Marletta venuto appositamente da Roma, che parlerà nell’ambito del Convegno su Annibal Caro previsto per il 17 Giugno p. v. sulla Commeda di S. Vittore e S. Giovanni di Montefiascone, la Commenda di Annibal Caro negli ultimi sedici anni della sua vita.
Lunedì 12 marzo 2007: presso la Sala consiliare della Delegazione di Civitanova Marche Alta, in piazza della Libertà, alle ore 15.30, si è tenuto il secondo incontro del 4° Corso di Aggiornamento Storia e Beni Culturali "Un monumento per amico".
Il prof. Massimo Angelucci Cominazzini, docente all'Accademia di Belle Arti di Macerata, è intervenuto su: "Annibal Caro: dai documenti al documentario".
ANNIBAL CARO: DAI DOCUMENTI AL DOCUMENTARIO
di Raimondo Giustozzi
Relazione più tecnica, quella del Prof. Massimo Angelucci Cominazzini, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, dipartimento montaggio documentari e film, tenuta Lunedì 12 Marzo, alle ore 15.30, sempre presso il palazzo della Delegazione Comunale di Civitanova Alta.
In epoca non sospetta, nel 2003, quando i festeggiamenti per i cinquecento anni della nascita di Annibal Caro erano ancora di là da venire, il professore aveva iniziato i lavori per un documentario su alcune figure di illustri marchigiani, tra i quali, oltre a Pietro Paolo Floriani, di Macerata e Ciarrocchi, di Civitanova, aveva inserito anche Annibal Caro. Il backstage realizzato dalla sua troupe è stato girato a Caprarola, a Frascati, luoghi nei quali si esplicò l’attività di Annibal Caro e nell’Asola presso la casa di Arnaldo Ciarrocchi. L’intento del documentario è quello di trattare i documenti scientifici, cartacei o d’altra natura, attribuendo ad essi un fine diverso. Il documentario nasce dal cinema che è un insieme di parole, immagini in movimento e musica. I documenti ripresi e fatti propri dal documentario cambiano di segno. Nel documentario si vuol comunicare qualcosa al grande pubblico che non sempre è quello della carta stampata. In questo mezzo di comunicazione ci sono documenti, ma anche fiction, interpretazione libera del regista, in un quadro di aderenza e di fedeltà ai documenti utilizzati.
In un documentario, come nel cinema sono importanti tutte le fasi di preparazione prima delle riprese vere e proprie e del set cinematografico. Una di queste fasi è la sceneggiatura che viene stesa a tavolino. Una stessa sceneggiatura data in mano a cinque diversi registi, produce cinque diversi film o documentari perché in questo tipo di comunicazione visiva e sonora, importante è l’interpretazione del regista. Annibal Caro, possiamo dire, quando scriveva come dovevano essere affrescate le stanze del palazzo di Caprarola destinate al cardinale Farnese, scriveva minuziosamente come, cosa dovevano dipingere i pittori incaricati di trasformare in immagini visive quello che lui aveva scritto a parole. Il suo interlocutore del momento era il pittore Taddeo Zuccari, anche lui marchigiano, incaricato degli affreschi. Floriani, Zuccari, Annibal Caro, Ciarrocchi, sono tanti i marchigiani che sono diventati famosi fuori dai confini regionali. Floriani, ingegnere militare presso le più alte case regnanti europee venne chiamato a rifortificare la fortezza di Malta dopo l’assedio dei Turchi. La prima cinta muraria era stata costruita dall’ingegnere Laparelli di Cortona. Cinge la città di una seconda cinta muraria distante dalla prima circa tre chilometri, una terra di nessuno nella quale si poteva prendere di infilata gli assalitori che avanzavano allo scoperto. Ora, questa porzione di terreno è diventata una cittadella nella città, chiamata appunto Floriana, come la capitale La Valletta, in onore del Gran Maestro dell’Ordine di Malta Frà Jean de la Vallette. Nella costruzione di un documentario è il punto di interpretazione, quello che cambia rispetto ai documenti che di per se stessi sono freddi, un po’ come i pesci allineati sul banco del pescivendolo. E come non si può scrivere la storia con forbici e colla, al modo vagheggiato dai positivisti, tagliando i documenti ed incollandoli sulla carta, così non si può fare un documentario allineando i documenti uno dopo l’altro per impressionarli sul nastro o su supporto digitale. Sarebbe un documentario arido e freddo, annoierebbe da morire il fruitore. Come nella storia è importante il punto di partenza, l’ipotesi fatta da chi si accinge a scrivere, così è per il documentario, importante è l’interpretazione di tutta la massa documentaria di cui uno dispone, farsi conquistare dal materiale, ma non lasciarsi mai condizionare dallo stesso. Annibal Caro, quando scriveva come dovevano essere dipinte le stanze private del cardinale nel palazzo di Caprarola suggeriva i temi: l’Aurora, la Notte, l’Alba e finanche i colori che il pittore avrebbe dovuto usare. Quest’ultimo, quando dipingeva, metteva in atto quello che Annibal Caro aveva scritto, ma ci metteva anche molto del suo. Questo lo si può notare chiaramente quando la committenza dei lavori di pittura passò nelle mani di diversi pittori, a seguito della morte di Taddeo Zuccari. Pur rifacendosi tutti agli scritti di Annibal Caro, ognuno interpretò secondo un suo punto di vista quello che aveva letto negli scritti.
Lunedì 19 marzo 2007: presso la Sala consiliare della Delegazione di Civitanova Marche Alta, in piazza della Libertà, alle ore 15.30, si è tenuto il secondo incontro del 4° Corso di Aggiornamento Storia e Beni Culturali "Un monumento per amico".
La professoressa Tiziana Temperini è intervenuta sul tema: Lettere burlesche: i "Capricci".
LE LETTERE BURLESCHE E “I CAPRICCI LETTERARI” DI ANNIBAL CARO
di Raimondo Giustozzi
Personaggio inquieto e anticonformista Annibal Caro, questo l’identikit delineato dalla dott.ssa Tiziana Temperini nel corso della terza conferenza dedicata all’illustre letterato civitanovese, Lunedì 19 Marzo 2007, dalle 15.30 alle 18.30, presso la sala della Delegazione Comunale di Civitanova Alta. Fuori dai soliti cliché dell’uomo di corte impegnato a coltivare la discrezionalità, la piacevolezza, la cautela, la compostezze e la prudenza, virtù che si addicevano al perfetto cortigiano così come delineato da Baldassar Castiglione, Annibal Caro nascondeva un’altra personalità fatta di facezie, scherzi, mattane che irrompevano ogni volta che l’uomo era di umore nero.
E’ un lato della personalità che trapela nelle lettere di Annibal Caro, che costituiscono uno dei più importanti epistolari del ’500. Sono 850 lettere che spedisce ai più svariati uomini e donne del tempo con i quali era in rapporto di amicizia e di frequentazione, tra tutte Giulia Gonzaga della quale aveva frequentato la società letteraria napoletana. Assente da Civitanova Alta era comunque in contatto con le famiglie più importanti della città verso la quale si adoperò non poco per esentarla dal pagamento dell’imposta alla Camera Apostolica, date le alte conoscenze che aveva presso la Curia Romana. Si propose più volte quale mediatore ogni volta che a Civitanova si aveva bisogno del suo intervento per comporre le discordie e le lotte all’interno delle fazioni cittadine. Non disdegnava di ritornare di tanto in tanto a Civitanova anche per curare da vicino i suoi beni: la casa natale, un’altra casa, con orto, cisterna e colombaia presso porta Girone, un forno, nel medesimo quartiere, una bottega aromataria, veri terreni in contrada Cicciarina, un terreno in contrada “Fontis lactis”, tutti beni che aveva in comproprietà con gli altri due fratelli, Giovanni, Fabio ed una sorella.
Annibal Caro aveva voluto e scelto la carriera del Cortigiano. Sapeva bene che questo comportava di uniformarsi alle richieste dei signori che furono di volta in volta i Gaddi, il Guidiccioni, i Farnese ai quali offriva i propri servizi, ma verso i quali non ebbe mai buoni rapporti. Era anzi spesse volte scontento. Amava ripetere che il suo lavoro era quello di “tirare la carretta”, servire, patire e tacere. Era conscio di dover sacrificare la propria libertà in cambio della protezione ed anche di una discreta agiatezza. Di tanto in tanto però tirava fuori l’anticonformismo e la propria bizzarria anche se manifestati in ambiti ristretti, legati ai circoli delle Accademie, tra tutte, quella “Della Virtù” alla quale facevano riferimento altri intellettuali del tempo: Claudio Tolomei, Francesco Maria Molza, il Porrino ed altri “padri virtuosi” i quali beffeggiavano ed indirettamente contestavano, non solo i generi e gli schemi tradizionali, ma anche e soprattutto i miti e gli ideali del classicismo, voluti dal Bembo.
L’Accademia della Virtù, tutto era tranne un sodalizio dove si praticavano le virtù della moralità, e dell’integrità , ma era un ambiente nel quale le discussioni serie si alternavano a passatempi frivoli e a piaceri erotici. E’ proprio in questo contesto che nascono le cosiddette opere minori del Caro: la Nasea, la Ficheide, la Statua della Foia, opere nelle quali Annibal Caro dà libero sfogo alla propria fantasia e scrive tutto quello che mai avrebbe potuto proporre negli ambienti paludati delle corti che lui frequentava come servitore di chi gli dava cariche ed onori. La caricatura, il gusto per l’inverosimile, la licenziosità sboccata prendono il sopravvento in un crescendo di fuochi pirotecnici e danno del Caro un’immagine diversa da quella dell’uomo di corte.
Sono “Capricci” e fantasie che trovavano nel Berni il principale ispiratore e come nel caso del più noto intellettuale e comune referente dei Virtuosi, anche in Annibal Caro, queste opere sono la manifestazione letteraria ed esistenziale di un cortigiano che aspirava ad un’impossibile indipendenza intellettuale e credeva di averla trovata nella vita gaia e godereccia di storie del tutto inventate, ben lontane dalla vita quotidiana fatta di umili servigi resi ai potenti del tempo.
Lunedì 26 marzo: presso la Sala consiliare della Delegazione di Civitanova Marche Alta, in piazza della Libertà, alle ore 15.30, si è temuto il quarto ed ultimo appuntamento del 4° Corso di aggiornamento Storia e Beni Culturali "Un monumento per amico". Il prof. Stefano Papetti dell' Università di Camerino è intervenuto sul tema: "Annibal Caro e le arti figurative".
ANNIBAL CARO E LE ARTI FIGURATIVE
di Raimondo Giustozzi
Lunedì 26 Marzo 2007 ha chiuso in bellezza anche il quarto corso d’aggiornamento sulla storia ed i beni culturali di Civitanova Marche. Il prof. Stefano Papetti ha tenuto desta l’attenzione dei molti presenti convenuti nella sala della Delegazione Comunale di Civitanova Alta con una dotta relazione su “Annibal Caro e le arti figurative”. Tra queste ultime: pittura, scultura, architettura e le cosiddette arti liberali, tra le quali spiccava la letteratura, c’era un abisso per tutto il corso del Medioevo. Una mentalità comune poneva le prime in un gradino infimo rispetto alla letteratura. Pittori come Giotto ed Ambrogio Lorenzetti, quando dipingevano, l’uno la Cappella degli Scrovegni a Padova, l’altro l’Allegoria del Buon Governo a Siena, avevano bisogno di consulenti esterni che sapevano riferirsi con dovizia di particolari alla Repubblica di Platone o ad altre opere classiche, fonti ed ispiratrici delle opere d’arte cosiddette minori. Nel corso del 1400 il rapporto tra letteratura ed arti figurative inizia a cambiare e la distanza tra i due universi di pensiero si va accorciando. Nel colmo del ‘500 si annulla del tutto grazie alla figura di Giambattista Alberti che era letterato, pittore ed architetto.
Annibal Caro tratta con i pittori e gli scultori del proprio tempo ed ha con loro un rapporto paritetico, anche se in alcune lettere sembra trasparire una maggiore considerazione per la pittura a discapito della scultura. In una lettera del 1538 indirizzata alla scultore Nicolò Tribolo che aveva decorato gli spazi esterni del giardino di Boboli a Firenze, lo saluta alla “scultoresca” lasciando trasparire in questa espressione un tono familiare che non si trova invece nelle lettere indirizzate ai pittori. C’era ancora una gerarchia ben precisa tra le due arti figurative. Era il contrasto già evidenziato tra Raffaelo e Michelangelo, il primo che lavorava contornato anche dalla allegra brigata di donne e di amici, il secondo invece costretto a lavorare da solo con il sudore che gli colava sulla fronte e con le mani sporche di gesso, marmo o di altro materiale usato per la creazione delle proprie opere d’arte.
Le lettere che Annibal Caro spedisce invece a Giorgio Vasari o a Taddeo Zuccari sono di un tono superiore, anche se con il secondo c’era un rapporto di confidenza e d’amicizia cementato anche dal fatto che ambedue erano di origine marchigiana. Annibal Caro aveva un rapporto di grande familiarità con Giorgio Vasari che aveva decorato gli interni del Palazzo Vecchio a Firenze, con l’apporto di Benedetto Varchi, il grande letterato del tempo. Taddeo Zuccari era originario di Sant’Angelo in Vado; di famiglia nobile, trasferitosi a Roma, si ritaglia un ruolo di primo piano nella città eterna, chiamato a decorare la residenza dei Farnese a Caprarola e precedentemente da Felici Orsini per le decorazioni nei giardini di Bomarzo.
La famiglia dei Farnese era originaria di Viterbo, grandi proprietari terrieri. Il termine Farnese sembra che derivi dalle farnie, i boschi di querce di cui è ricco tutto il territorio attorno a Viterbo. La casata raggiunge l’apice della notorietà con l’elezione di Paolo III a Papa sul trono pontificio. Sangallo e Michelangelo vengono chiamati a progettare e a decorare il palazzo Farnese a Roma. L’architetto Andrea Sangallo viene successivamente incaricato di progettare a Caprarola, nel viterbese, una struttura militare, una sorta di fortezza che fosse a presidio e controllo della regione. La costruisce a forma pentagonale. In corso d’opera, viene chiamato l’architetto Iacopo Barozzi, detto il Vignola perché nativo della città modenese, il quale crea un accesso scenografico alla residenza di Caprarola con un sistema di rampe a tenaglie e costruisce all’interno un cortile di forma circolare. Il risultato della costruzione, chiamata impropriamente Villa Farnese o Palazzo Farnese è un ibrido: l’esterno ha l’aspetto di una vera e propria fortezza, l’interno invece va assumendo nel corso degli anni un aspetto sontuoso, nella decorazione del quale vengono chiamati i più famosi artisti del tempo, finanche El Greco che prima di approdare definitivamente in Spagna a Toledo, transitando per Roma, lavora anche a Caprarola. Taddeo e Federico Zuccari lavorarono soprattutto al piano nobile della villa Farnese di Caprarola. Annibal Caro suggeriva a Taddeo Zuccari i temi da riprodurre, collegando eventi storici reali che avevano per protagonista la famiglia dei Farnese ad eventi mitologici. Tanta era la familiarità che i due marchigiani avevano l’uno verso l’altro che il Caro si permetteva di suggerire a Taddeo Zuccari che cosa dovesse dipingere, quali colori utilizzare e come utilizzarli. I suggerimenti si spingevano anche nell’indicare che cosa mettere negli spartiti o spazi bianchi nelle volte del soffitto. Annibal Caro si può dire che sia stato l’ultimo letterato che ha affiancato pittori e scultori nella realizzazione pratica delle loro arti figurative. Va riconosciuta a lui la capacità di aver intuito che le immagini potevano essere uno strumento unico per celebrare i fasti di una famiglia nobile e potente quale era quella dei Farnese. Anticipa quella civiltà delle immagini di cui noi oggi sappiamo cogliere anche gli aspetti deteriori. Ventisette anni dopo la morte del figlio più illustre di Civitanova Marche, avvenuta nel 1566, non sarà più così. Pittori e scultori faranno tutto da soli, grazie alla pubblicazione del 1593 di un trattato pubblicato da Cesare Riva e ristampato nel 1603, manuale nel quale veniva descritto fin nei particolari come rappresentare la mitologia classica e quali scene raffigurare. Federico Zuccari, il fratello di Taddeo, non seguirà più i suggerimenti di Annibal Caro e questo è ben visibile nelle pitture successive della villa Farnese a Caprarola. Si può però ben dire con certezza che molto del lavoro, anche se riportato su scala ridotta, continuerà nel palazzo di città, di Giovan Battista Pallotta di Caldarola, nel quale opererà anche Antonio Tempesta affiancato da un letterato se pur di minore fama di Annibal Caro, lo stesso Tempesta che aveva lavorato a Caprarola. Il palazzo dei Pallotta di Caldarola ospiterà dal 4 Aprile p. v. la grande mostra di Simone De Magistris curata da Vittorio Sgarbi. La visita alla mostra ed al palazzo è un motivo in più per onorare questi grandi del passato che hanno fatto grandi le Marche fuori dalle Marche.
Sabato 24 marzo: alle ore 18.00, presso l'hotel Miramare di Civitanova Marche, organizzata dalla sezione civitanovese dell'Archeoclub d'Italia, si è tenuta la seconda conferenza del ciclo "L'Archeoclub per Annibal Caro" sul tema: "La comedia de Gli Straccioni" di Annibal Caro.
La conferenza è stata tenuta dal dottor Alvise Manni che si è basato anche sulla tesi di laurea della dottoressa Martina Berdini di Civitanova Marche, che, per problemi di lavoro, non ha potuto essere presente.
Due momenti della conferenza (Foto di Sergio Fucchi)
Sabato 31 marzo: alle ore 18.00, presso l'hotel Miramare di Civitanova Marche, organizzata dalla sezione civitanovese dell'Archeoclub d'Italia, terza ed ultima conferenza del ciclo "L'Archeoclub per Annibal Caro". Lo storico montegranarese Daniele Malvestiti è intervenuto su: "Annibale e Fabio Caro a Montegranaro ": nella sezione dedicata alla VITA - Approfindimenti, potrete trovare un'ampia trattazione di quest'argomento curata dal relatore.
Due momenti della conferenza (Foto di Sergio Fucchi).
Terza ed ultima conferenza proposta dall’Archeoclub d’Italia, sede di Civitanova Marche, alla sala “Ciacco” presso l’hotel Miramare, Sabato 31 Marzo 2007, alle ore 18.00, per ricordare Annibal Caro nel quinto centenario della nascita. Il dott. Daniele Malvestiti, cittadino di Montegranaro, autore di una storia sul paese del Fermano ha tratteggiato nel corso di una sua dotta conferenza il priorato di Annibale e Fabio Caro nel comune Verengrese, parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo.
Annibal Caro ottiene il priorato della parrocchia, grazie all’interessamento di mons. Giovanni Gaddi, fratello del vescovo di Fermo Nicolò Gaddi. Il Caro stringe amicizia con la potente famiglia dei Gaddi nel corso del suo soggiorno a Firenze, quando vi si reca ancora giovanissimo nel 1525, grazie ad una pensione accordatagli dal padre. E’ il Varchi che lo introduce nella casa del banchiere Luigi Gaddi, quale precettore dei suoi nipoti, Lorenzo e Antonio Lenzi. Attraverso Luigi, stringe amicizia con il fratello Mons. Giovanni Gaddi che gli fa ottenere il priorato della parrocchia di Montegranaro, prima di portarlo con sé a Roma dove lo inserirà nella corte della nobile famiglia dei Farnese. In una lettera datata 4 maggio 1539, Annibal Caro scrive: “sono pressoché dieci anni che il mons. mio mi ha conferito l’incarico di priore della parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo”. E’ facile pensare quindi che il beneficio l’avesse ricevuto nel 1529, ad appena ventitré anni. Si trattava della parrocchia più grande di Montegranaro. Il beneficio di cui Annibal Caro viene in possesso apparteneva all’ordine dei Cavalieri Gerosolimitani o di San Giovanni, proprietà con annesso bosco, terreno e case, che consentiva non poche agiatezze.
Annibal Caro soggiornò a Montegranaro solo sporadicamente e per brevi periodi, giusto il tempo per rendersi conto che la proprietà con gli annessi benefici stava andando alla malora per colpa di amministratori inetti che avevano trascurato il patrimonio a loro affidato permettendo anche che altri entrassero in possesso di porzioni di terreno che appartenevano alla parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo. Annibal Caro non esitò a ricorrere alle aule di giustizia per rientrare in possesso di ciò che gli era stato tolto in modo fraudolento, incolpando un po’ tutti finanche il Comune di Montegranaro che si era appropriato di alcuni bene non suoi. Riorganizzò pertanto la parrocchia, eleggendo cappellani di sua nomina, ma soprattutto riuscì nel suo intento dal momento che poteva contare sulle amicizie assai influenti che gli permettevano di spuntarla sui prepotenti di turno.
Non era insomma una persona debole, tutt’altro, godeva fama di essere un uomo inflessibile ed integerrimo e fu anche per questo che venne chiamato dalla famiglia dei Farnese ad amministrare i beni della Commenda di S. Vittore e S. Giovanni di Montefiascone che andava difesa dagli attacchi di altri proprietari del luogo che avevano fatto del tutto per dividere e smembrare il ricco beneficio della potente famiglia romana. Nella amministrazione del beneficio, Annibal Caro mise lo steso impegno che aveva messo nel difendere la Commenda dei Santi Filippo e Giacomo di Montegranaro, che lasciava. definitivamente nella mani del fratello sacerdote, Fabio Caro, nel 1549, dopo averla amministrata per ben vent’anni. Don Fabio Caro, più giovane del fratello di cinque anni era completamente diverso. In alcune lettere, Annibal Caro si dimostra molto indispettito e stanco delle stranezze del fratello il quale rivendicava a sé il merito di aver pensato per la parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo al registro dei battesimi, cosa che non corrisponde affatto al vero perché la creazione di un registro dei battesimi risale al periodo in cui priore della parrocchia era Annibal Caro e questo lo si è visto chiaramente per la nascita del beato Serafino da Montegranaro, collocabile attorno al 1540. Fabio Caro tenne il priorato della parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo per circa trent’anni fino alla sua morte avvenuta a Roma il 2 aprile del 1579, tredici anni dopo la morte di Annibal Caro. La chiesa attuale dei Santi Filippo e Giacomo di Montegranaro risale al 1570, non è quella quindi del priorato di Annibale ma appartiene al periodo in cui priore della parrocchia era don Fabio Caro. L’altro fratello, Giovanni era a Roma ed Animal Caro ne seguiva i figli nello studio, soprattutto Lepido Caro, il nipote a cui Annibale era più affezionato.
Raimondo Giustozzi
Sabato 21 e Domenica 22 aprile 2007 : 19ª Edizione di “Civitas Nova”, Mostra - Convegno filatelico – numismatica presso l’Ente Fiera a Civitanova Marche.
Cartolina celebrativa del cinquecentenaro della nascita di Annibal Caro, con lo speciale annullo postale, presentata in questa edizione.
Carta telefonica celebrativa del cinquecentenaro della nascita di Anibal Caro presentata in questa edizione.
Sabato 5 maggio 2007: presso il teatro "La Perla" di Montegranaro (FM), dalle ore 9 alle 12,30 si è svolta una Praelectio (in latino) sull’Eneide, dedicata in modo particolare agli studenti dei Licei della Regione Marche, nella quale è stata ricordata la professoressa Giulia Bonservizi Mastronardi, originaria di Urbisaglia ( MC).
Relatori sono stati l'architetto Giancarlo Rossi di Milano, latinofilo socio della "Sodalitas Latina Mediolanensis" e Vittorio Ciarrocchi di Pesaro, socio del "Grex interretialis Latine loquentium".
Nella sezione dedicata alla SCUOLA potrete trovare altre informazioni realtive alle iniziative delle scuole di Montegranaro riguardanti Annibal Caro.
Chiunque fosse interessato a ricevere la registrazione audio dei lavori, può scriverci al nostro indirizzo e-mail, specificando se vuole ricevere i due CD in formato audio oppure il CD con il file in formato MP3 e l'indirizzo al quale spedirli.
Due momenti dei lavori (Foto di Sergio Fucchi).
Da giovedi 10 a Lunedi 14 maggio 2007: Torino, Salone Internazionale del Libro. Nell'ambito di questa importante e prestigiosa manifestazione è stato presentato il libro di Giulietta Bascioni Brattini "ANNIBAL CARO Vita ed opere di un protagonista della cultura del XVI secolo". Un'importante traguardo raggiunto dall'insegnate civitanovese, già presidente della Biblioteca Comunale "S. Zavatti" di Civitanova Marche, componente del Centro Studi Civitanovesi di Civitanova Marche e Vice Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibal Caro, che da molti anni è impegnata sulla scena culturale della nostra città.
Battesimo d’eccezione per il documentario su Annibal Caro realizzato da ARTEsetTIMA con la regia di Massimo Angelucci Cominazzini: venti minuti del video sono stati proiettati in quest'ambito. La presentazione del documentario al pubblico della prestigiosa vetrina culturale è avvenuta attraverso la Mediateca delle Marche, all’interno dello stand della Regione Marche. Il filmato integrale sarà invece proiettato in prima nazionale al teatro “Annibal Caro” di Civitanova Alta il prossimo 6 giugno, a 500 anni esatti dalla nascita del letterato, avvenuta proprio a Civitanova. (in concomitanza con altri due eventi presenti da molto tempo nel programma delle celebrazioni-n.d.r.)
L’evento si realizza grazie alla legge regionale sui beni culturali (15/2006), al contributo dei Teatri di Civitanova e con la collaborazione della Pinacoteca “Marco Moretti”, l’Accademia di Belle Arti di Macerata, la Regione Marche, la Provincia di Macerata, il Comune di Civitanova e la Fondazione Carima.
Il prossimo anno il documentario sarà proposto alle scuole nel corso di lezioni e incontri previsti nell’ambito di un progetto realizzato in collaborazione con la Pinacoteca “Moretti” che prenderà il via nel mese di settembre.
Venerdì 18 maggio 2007: al teatro dell'Aquila di Fermo, alle ore 10.00, è intervenuto Luigi Maria Musati, Direttore dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma, sul teatro del Cinquecento ed in particolare sugli "Straccioni" di Annibale Caro. Al termine il professor Giorgio Corsi ha consegnato al vincitore il premio della Fondazione Corsi: una medaglia recante l'effigie di Annibale Caro.
E' seguita una rappresentazione degli "Straccioni" curata del gruppo teatrale del Liceo-ginnasio "Annibal Caro" di Fermo.
Domenica 20 maggio 2007: nell'ambito dell'iniziativa "L'Archeoclub per Annibal Caro", si è tenuta una visita guidata a Parma e Piacenza, antiche capitali del Ducato farnesiano, organizzata dalla sezione civitanovese dell'Archeoclub d'Italia che ha fortemente voluto la realizzazione di tre gite ai luoghi cariani dopo le tre riuscitissime conferenze di argomento cariano del mese di Marzo 2007.
A dire il vero purtroppo solo 15 fra Soci e non Soci Archeoclub hanno aderito all'interessantissima Gita in programma e sotto la guida del Vice Presidente del Sodalizio archeologico civitanovese, dott. Alvise Manni, hanno potuto ammirare le bellezze ed i tesori del Museo Archeologico Nazionale parmense, dove dalla Guida si sono fatti ritrarre con la celeberrima grande iscrizione bronzea della Tabula alimentaria traianea di Veleia (vd. foto). Successivamente abbiamo potuto ammirare il famoso teatro ligneo farnesiano del 1618, ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ed alcune Sale della bellissima Galleria Nazionale coi dipinti di Correggio e Parmigianino su tutti.
Nel pomeriggio la visita del Palazzo Farnese piacentino, dove la Guida ci ha gentilmente fotografato davanti al moderno modellino ligneo (vd. foto), ci ha rivelato la Collezione di Armi (studiata anni fa dall'Avvocato maceratese Paolo Pinti), la Galleria dei Fasti Farnesiani e la Pinacoteca (con il sublime tondo di Botticelli). Di seguito quindi una accurata illustrazione del rinomato Museo delle Carrozze (fra i primi in Europa) ed in ultimo la veloce visita al Museo Archeologico con l'unicum rappresentato dal c. d. "Fegato di Piacenza", modello eneo di un fegato ovino ad uso degli indovini etruschi.
L'unica nota stonata è stato verificare nelle due realtà cittadine emiliane visitate, la totale assenza di riferimenti ad Annibale Caro nell'anno del Cinquecentenario.
Il gruppo in gita a Parma e Piacenza
Giovedi 24 maggio 2007: il Presidente del Comitato per le celebrazioni del Cinquecentenario della nascita di Annibal Caro, dott. Alvise Manni, e la vice-presidente, dott.ssa Giulietta Bascioni Brattini, hanno partecipato ad un'iniziativa in collaborazione con la sede di Fermo della Società "Dante Alighieri", alle ore 17.30 presso Villa Vitali. E' stato presentato il volume "Annibal Caro, la vita e le opere di un protagonista della cultura del XVI secolo" della dott.ssa Giulietta Bascioni Brattin, giunto alla terza edizione. Il Presidente della sede di Fermo della Società "Dante Alighieri", Nicola Campofiloni, ha introdotto l'incontro seguito dal dott. Alvise Manni che ha brevemente presentato il testo. L'autrice ha illustrato questo suo recente lavoro editoriale.
Locandina dell'iniziativa. Il Prof. Nicola Campofiloni con la D.ssa Giulietta Bascioni e con il Dott. Alvise Manni
Sabato 2 giugno e Domenica 3 giugno 2007: mostra didattica delle Scuole impegnate nei lavori per la “Progettualità Integrata” (Progetto Lettura, “Un Monumento per Amico”, Ambiente), organizzata dall’Assessorato all’Istruzione, presso l’Ente Fiera a Civitanova Marche.
Sono stati presentati anche i lavori realizzati nell'ambito del progetto "Un monumento per amico" tra le opere esposte da domani a domenica, alla Fiera di Civitanova, in occasione della rassegna Scuole insieme. L'edizione 2006-2007 del progetto, promossa dall'Assessorato comunale ai Servizi educativi e coordinata dall'Archeoclub (in particolare dalla presidente Anna Maria Vecchiarelli, ndr) in collaborazione con l'A.T.A.C. e con il contributo della Banca di Credito Coperativo di Civitanova e Montecosaro, è stata interamente dedicata ad Annibal Caro. Proprio quest'anno, infatti, ricorre il cinquecentenario della nascita dell'illustre letterato, avvenuta a Civitanova. Di qui la scelta di far approfondire a ciascuna delle scuole partecipanti un aspetto della vita e dell'attività culturale di Annibal Caro. Ne sono venuti fuori lavori di ricerca che presentano interessanti aspetti inediti sul letterato cinquecentesco. I lavori prodotti dalle scuole nell'ambito della quinta edizione di "Un monumento per amico" finiranno in parte sul calendario 2008 che sarà pubblicato come ogni anno dall'istituto di credito che sostiene l'iniziativa.
Alcuni degli stands allestiti dalle scuole partecipanti (foto di Giulietta Bascioni)
Alcuni dei lavori degli studenti dedicati ad Annibale Caro (foto di Giulietta Bascioni).
La presentazione dell'iniziativa, curata da Giulietta Bascioni: a sinistra Giancarlo Trapanese, vice capo-redattore della testatta giornalistica della RAI per le Marche, e a destra il Sindaco di Civitanova, dott. Massimo Mobili (foto di Maria Pia Palloni).
Da sinistra verso destra, con il Sindaco di Civitanova Marche, dott. Massimo Mobili, ci sono il Sindaco di Montegranaro (FM), Giovanni Basso, e l'Assessore alla Cultura del Comune di Montegranaro (FM), Graziano Di Battista (foto di Maria Pia Palloni).
Alcuni momenti della premiazione delle Scuole partecipanti (foto di Mauro Brattini).
Domenica 3 giugno 2007: alle ore 17.30, presso l'Ente Fiera di Civitanova Marche, presentazione del nono volume della collana Sguardi di Donne dal titolo "Annibal Caro i sentieri dell'anima".
Oltre a scritti di Annibal Caro, nel libro trovano posto poesie di Annamaria Ragni, Maria Paola Mandozzi, Claudia Luzi, Mario Francesco Perini, Laura Venanzetti, Anna Maria Cipolloni, Carla Mascaretti, Maria Teresa Carosi, Daniela Monachesi, Novella Torreggiani, Monia Ciminari, Katia Marionni e Wilma Cecchettini. Le illustrazioni presenbti nel libro sono di Orietta Forte e la presentazione sarà curata da Maria Elisa Radaelli. Alcune delle illustrazioni del libro sono presenti nella nostra Galleria Fotografica.
Illlustrazione di copertina del volume
Mercoledì 6 giugno 2007, giorno di nascita di Annibale Caro: alle ore 19.00 presso la chiesa di San Paolo Apostolo, in Piazza della Libertà a Civitanova Marche Alta, si è celebrata dal Parroco, nonché Vicario di Zona, Don Alberto Spito una Messa Solenne in latino per Annibal Caro a cui ha partecipato una Rappresentanza Ufficiale dei Cavalieri del Sovrano Ordine di Malta composta da Sua Eccellenza Fra' Filippo Maria Ferretti di Castelferretto, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, Gran Priore di Roma e dal Nob. Roberto Massi Gentiloni Silverj, Cavaliere di Giustizia, delegato di Macerata.
Alcuni momenti della S.Messa in latino in suffragio dell'anima di Annibale Caro (Foto di Alvise Manni e Sergio Fucchi)
Il Coro di Urbisaglia Equi-Voci ha animato la solenne funzione con i seguenti canti:
"Domine ad adjuvandum me festina" di G. B. Martini;
"Kyrie" (dalla messa brevis kv 65) di W. A. Mozart;
“Halleluja“ di W. A. Mozart;
"Ave Maria" di T. L. Da Victoria;
"Sanctus" (dalla messa brevis kv 65) di W. A. Mozart;
"Agnus Dei" (dalla messa brevis kv 65) di W. A. Mozart;
”Sicut Cervus” di G. P. da Palestrina;
"Panis Angelicus" di C. Franck;
"Sancta Maria" di W. A. Mozart.
Frontespizio dell’opera “Corona della Morte…”, Venezia 1568 (Biblioteca Comunale “Mozzi Borgetti” di Macerata, g.c.)
Alle ore 22.20, nella stessa chiesa di San Paolo Apostolo, si è tenuto un Concerto del Collegium Vocale Crypta Canonicorum di Grottazzolina (FM), diretto dal Mo Emiliano Finucci, tratto dalla “Corona della Morte di Annibale Caro – 1568".
Sono stati eseguiti per la prima volta i nove madrigali che costituiscono il "cuore" dell'intera opera di 24 madrigali.
Due momenti del concerto della Corona della Morte di Annibal Caro (Foto di Sergio Fucchi)
Formatosi nell’ottobre del 1993 per opera di alcuni giovani, desiderosi di studiare, secondo la prassi esecutiva propria di ogni periodo storico, il repertorio corale che dal gregoriano arriva fino ai nostri giorni, il Coro Polifonico Crypta Canonicorum ha partecipato a numerose rassegne e concorsi regionali, nazionali e internazionali. I riconoscimenti più importanti ottenuti sono: il 1° premio al XVII° Concorso nazionale (1999) di Quartiano di Mulazzano; il 2° premio nella categoria “madrigale” al V° Concorso Corale Internazionale di Riva del Garda (1998); il 2° premio nella categoria “gruppi vocali” e il 3° in quella “cori a voci miste” al IV° Concorso Nazionale (1997) di polifonia profana di Marano Vicentino; il 3° premio al XV° Concorso nazionale (1997) di Quartiano di Mulazzano (LO). Ha vinto per tre volte consecutive il premio A.R.Co.M., assegnato dalla commissione artistica dell’Associazione Regionale Cori Marchigiani. Dal 1998 organizza la manifestazione “I Luoghi del Canto Gregoriano nella Marca di Fermo”.
Emiliano Finucci, diplomatosi in Viola, in Musica Corale e Direzione di Coro, in Composizione Polifonica Vocale e in Composizione, ha conseguito il compimento inferiore di Canto come sopranista presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma. Dedito allo studio della musica antica si è perfezionato sia in Italia sia in Francia presso la Fondazione Royaumont. Dal 1993 è direttore del coro “Crypta Canonicorum” di Grottazzolina (FM). Ha pubblicato la trascrizione in notazione moderna delle «Canzon Napolitane» del compositore ed editore marchigiano Giulio Bonagiunta da San Ginesio nel libro «Giulio Bonagiunta da San Genesi. Il suo tempo, la sua musica» (giugno 2003) e nel 2005 ne ha inciso il disco. Dal 2002 fa parte, come cantante e viellista, dell’Ensemble “Aquila Altera” di L’Aquila. Si è esibito, come tenore e controtenore, anche in Francia con l’Ensemble “Da Lontano” con sede in Parigi.
CORONA DELLA MORTE
“Svelto ha di morte invido colpo e fero” di Claudio Merulo (1533-1604)
“Arbor Vittorioso e trionfale” di Andrea Gabrieli (1510-1586)
“Virtù, che in pochi il ciel sì largo aduna” di Cesare Schieti (ca. 1530-1600)
“Mirabil arte e peregrino ingegno” di Michele Comis (sex. XVI)
“Queste fur le tue doti, alma gentile” di Adriano Anville (sex. XVI)
“Or che spoglie ha di te l’invido sole” di Francesco Ariani (1539-1575)
“Icaro incauto, sconsolato e mesto” di Eliseo Ghibellini (?-1581 ca.)
“Ogni strazio mi fia dolce, morendo” di Vincenzo Bell'haver (ca. 1540-1587)
“S’aiuto in van dal ciel mai non si spera” di Vittorio Raimondo (sex. XVI)
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Canto: Annarita Finucci. Alto: Emiliano Finucci. Quinto: Mauro Navarri. Tenore: Marco Castellucci. Basso: Riccardo Verdecchia.
Al pubblico è stato distribuito il programma di sala comprendente una breve scheda del Collegium Vocale, i titoli dei nove madrigali che sono stati eseguiti, una breve scheda della "Corona della Morte" e il testo di ciascuno dei nove brani, tratto da una delle edizioni dell'epoca.
Il programma di questo giorno è stato realizzato in collaborazione con
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Alle ore 17,30, presso il Teatro Annibal Caro a Civitanova Alta, si è tenuta la presentazione del documentario "ANNIBALE CARO 1507 - 1566", realizzato dall'associazione culturale Artesettima di Recanati per la regia di Massimo Angelucci Cominazzini: relatore il professor Stefano Papetti.
Questo documentario è uno dei tre prodotti che fanno parte del progetto Documentari, dedicato a tre grandi personaggi marchigiani (Pompeo Floriani, Giovan Battista Velluti e Annibal Caro) ed è stato avviato circa tre anni fa grazie al determinante interesse della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata e vede coinvolti, oltre all’Accademia delle Belle Arti di Macerata, la Provincia di Macerata, Assessorato Beni Culturali, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, gli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Civitanova Marche, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Corridonia, l'associazione culturale ARTEsetTIMA, la Ficc, Federazione Italiana dei Circoli del Cinema di Roma, la Ficc Centro Regionale Marche, la Mediateca delle Marche, l’Agis delegazione Marche.
Al termine della manifestazione sono stati distribuiti gratuitamente numerosi DVD.
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Alle ore 11,00, presso l'Auditorium S. Martino, nel centro di Fermo, si è tenuta la seconda rappresentazione della commedia "Gli Straccioni" di Annibale Caro ad opera degli studenti del Liceo classico-ginnasio "Annibal Caro" di Fermo per la regia di Loredana Tomassini. Questa seconda rappresentazione è stata necessaria in quanto le classi del 4° ginnasio non avevano potuto partecipare alla prima del 18 maggio presso il Teatro dell'Aquila perché i posti disponibili non erano disponibili per tutti.
Foto di gruppo : al centro il Preside del Liceo-ginnasio "Annibal Caro" di Fermo e in basso a destra la regista Loredana Tomassini (foto cortesia Massimo Berdini)
Le protagoniste ... salutano. I protagonisti, si espongono. Ma tutti sembrano molto soddisfatti!
(foto cortesia Massimo Berdini)
Sabato 16 Giugno: a Macerata, con il patrocinio della Facoltà di Lettere del'Università di Macerata, prima giornata del Convegno Scientifico su Annibale Caro, presso l'Aula B del "Dipartimento di Ricerca Linguistica Letteraria e Filologica-DIPRI" a Palazzo Torri, in Via Garibaldi 77. Curatore di questa prima giornata è stato il dott. Diego Poli.
A conclusione della giornata, alle ore 19.15, presso il Salone d'Onore, si è tenutoil Concerto di Primavera con la partecipazione del Coro Studentesco diretto dal M° Aldo Cicconofri dell'Università di Macerata. Al termine è seguita la Lettura Teatrale: “Sorgea l'aurora, quando surse anch'ella": Dido infelice, un confronto - uno spettacolo letterario e musicale ispirata dagli scritti di Anniba Caro al quale hanno partecipato gli studenti del Corso di Laurea in Mestieri della Musica e dello Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studî di Macerata e dei proff. Diego Poli, Marcello La Matina, Vincenzo Caporaletti, Antonio Santori. Questo è stato il programma:
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Momenti e relatori della prima giornata del Convegno del 16 giugno 2007 a Macerata su: "Annibal Caro a cinquecento anni dalla nascita - giornate di studio"
fotografie di Sergio Fucchi e Alvise Manni
Saluti del Professor Diego Poli, Direttore del DIPRI dell'Università di Macerata. Saluti del Dottor Alvise Manni, Presidente del Comitato del Cinquecentenario Cariano di Civitanova Marche.
Il pubblico in sala. Intervento del Professor Piero Floriani dell'Università di Pisa.
Intervento del Professor Carlo Santini dell'Università di Perugia.
Intervento del Professor Sandro Baldoncini dell'Università di Macerata.
Intervento del Professor Sergio Sconocchia dell'Università di Trieste.
Intervento del Professor Andrea Gareffi dell'Università di Roma.
Intervento della Professoressa Paola Cosentino dell'Università di Roma.
Intervento della Professoressa Maria Cristina Figorilli dell'Università della Calabria.
Intervento della Professoressa Laura Melosi dell'Università di Macerata.
Intervento del Professor Alessandro Aiardi della Biblioteca Comunale di Ancona.
Intervento della Professoressa Costanza Geddes da Filicaia dell'Università di Macerata.
Saluti del Professor Gianfranco Paci, Preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Macerata.
Intervento del Professor Antonio Sorella dell'Università di Chieti e Pescara.
Intervento della Professoressa Fernanda Ferrini dell'Università di Macerata.
Intervento della Dottoressa Monica Tramannoni dell'Università di Macerata.
Intervento della Professoressa Giulia Corsalini dell'Università di Macerata.
Intervento della Professoressa Angela Bianchi dell'Università di Macerata.
Intervento del Professor Claudio Di Felice dell'Università di Macerata.
Intervento della Professoressa Francesca Chiusaroli dell'Università di Roma.
Intervento del Professor Ermanno Carini di Recanati (letto dal Professor Diego Poli dell'Università di Macerata). Concerto del Coro dell'Università di Macerata diretto dal Maestro Aldo Cicconofri, qui con il professor Diego Poli.
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Due momenti della Lettura Teatrale: “Sorgea l'aurora, quando surse anch'ella": Dido infelice, un confronto (foto di Sergio Fucchi).
Domenica 17 Giugno: a Macerata, con il patrocinio della Facoltà di Lettere del'Università di Macerata, si è tenuta la seconda giornata del Convegno Scientifico su Annibale Caro, presso l'Aula B del "Dipartimento di Ricerca Linguistica Letteraria e Filologica-DIPRI" a Palazzo Torri, in Via Garibaldi 77. Curatore di questa seconda giornata è stato il dott. Alvise Manni.
[Per visualizzare la locandina del programma del conevgno a grandezza naturale ]
Momenti e relatori della seconda giornata del Convegno del 17 giugno 2007 a Macerata su: "Annibal Caro a cinquecento anni dalla nascita - giornate di studio"
fotografie di Sergio Fucchi e Paolo Pietrella
Intervento del Prof. Luigi Borgia, dell'Università di Firenze
Interventi della D.ssa Isabella Cervellini, dell'Archivio di Stato di Macerata,
e della D.ssa Carla Mascaretti, della Biblioteca Comunale di Civitanova Marche
Interventi della Prof.ssa Anna Maria Vecchiarelli, dell'Archeoclub d'Italia di Civitanova Marche,
e del Dr. Paolo Pinti di Macerata
Intervento del Dr. Alvise Manni, Presidente del Comitato Cinquecentenario Cariano di Civitanova M.
e dell' Ins. Giulietta Bascioni, vice Presidente del Comitato Cinquecentenario Cariano di Civitanova M.
Veduta del pubblico in sala. Intervento del Rag. Franco Concetti di Civitanova Marche
Interventi del Prof. Christoph Luitpold Frommel dell'Università di Roma
e della Prof.ssa Sabine Frommel, dell'Università di Viterbo
Intervento del Dr. Marcovalerio Marletta di Roma e della D.ssa Lucia Fava di Ancona
Gli atti del Convegno saranno presentati sabato 1 marzo 2008 a Civitanova Marche, alle ore 10.00, presso l'Aula Magna della Corso di Laurea in Discipline della Mediazione Linguistica.
Martedì 19 Giugno: a Civitanova Marche Alta, presso il “Caffè del Teatro” in Piazza della Libertà, alle ore 19.00, si è tenuta la presentazione delle confezioni regalo, con set di tazzine artistiche decorate a mano in serie limitata e numerata, denominata “Cinquecentenario Annibal Caro 1507 – 2007”, realizzate da Valentino Cerolini. Ha introdotto la presentazione il dott. Alvise Manni, Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro.
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Una delle tazzine inserite nei cofanetti regalo (tazzine e foto di Sergio Fucchi)
Uno dei cofanetti regalo ed un'altra tazzina (foto di Valentino Cerolini)
Domenica 24 giugno: nell'ambito dell'iniziativa "L'Archeoclub per Annibal Caro", si è tenuta una visita guidata a Montefiascone e Caprarola organizzata dalla sezione civitanovese dell'Archeoclub d'Italia.
Gruppo dei gitanti dell'Archeoclub di Civitanova all'interno di Palazzo Farnese a Caprarola (VT) (Foto Gioia Di Chiara)
Foto di gruppo dei gitanti dell'Archeoclub di Civitanova all'esterno della Cattedrale di Montefiascone (VT)
(Foto Gioia Di Chiara)
Domenica 15 luglio, ore 21.30: a Civitanova Marche, presso la libreria Mondadori in Corso Vittorio Emanulele n. 9, il Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro, dott. Alvise Manni, ha tenuto una conferenza sul tema: "Il Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro: Civitanova 1507 - 2007". Il piccolo cortile interno della libreria ha visto la partecipazione di una decina di persone che hanno vivacemente interloquito con il relatore al termine della relazione. I proprietari della libreria hanno gentilmente offerto spumante e stuzzichini agli intervenuti.
Due momenti della conferenza (Foto di Sergio Fucchi).
(Disegno nella locandina di Allan Boccatonda)
Domenica 5 agosto: a Civitanova Marche Alta, la prevista Caccia al tesoro nel Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro non si è potuta effettuare in quanto non si è raggiunto il numero minimo di partecipanti fissato dal Regolamento. E' stata, quindi, rinviata a venerdi 17 agosto, con inizio sempre alle ore 17.30 circa.
Venerdi 17 agosto: a Civitanova Marche Alta, con l'organizzazione della Trattoria Assunta ed in collaborazione con il Caffè del Teatro di Valentino Cerolini, si è svolta la Caccia al tesoro nel Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro per le vie della città alta, precedentemente organizzata il 5 agosto.
Riportiamo di seguito una nota al riguardo del dott. Alvise Manni, presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibal Caro, che insieme a Luca Lattanzi, Enrica Manni e Marialuisa Radice ha coordinato l'organizzazione del gioco.
Quando David Ripari e Valentino Cerolini mi hanno contattato, a fine luglio, per coinvolgermi nell’organizzazione di una Caccia al Tesoro nel Centro Storico di Civitanova Alta, ho naturalmente dato la mia adesione personale come consulente storico-artistico, anche a nome di altre tre Associazioni culturali locali (il Comitato Cariano, l’Archeoclub e la Sodalitas), che hanno concesso subito il loro patrocinio.
Ho immediatamente proposto di incentrare le prove della competizione principalmente sulla conoscenza di Civitanova e di Annibale Caro (di cui ricorre quest’anno il Cinquecentenario della nascita!) e di esplicitare bene la cosa nella scelta del titolo (“Civitas Nova… Tesoro Caro”. Caccia al Tesoro nel Cinquecentenario di Annibale Caro 1507 – 2007) e delle immagini della locandina pubblicitaria (un vecchio profilo del Caro e una antica piantina topografica di Civitanova Alta).
Mentre l’organizzazione logistica e la pubblicità dell’evento sono stati portati avanti dallo Staff della Trattoria “Assunta” (con la collaborazione del “Caffè del Teatro”), invece l’ideazione del gioco vero e proprio (regole, iter, domande e risposte, etc…) è stata una mia cura, che ho piacevolmente condiviso con i miei gentili collaboratori: Virginio Bonito, Luca Lattanzi, Enrica Manni e Marialuisa Radice. In poco più di un mese abbiamo allestito il tutto e per il 5 Agosto era prevista la Caccia, che però è stata rimandata al 17 c. m. per mancanza di iscritti (solo in 5 si erano presentati…).
Il 17 invece ben 20 intrepidi hanno raccolto il nostro invito e, divisi in 4 Squadre, hanno dato vita alla tenzone, impegnandosi ed entusiasmandosi sempre più, fino alla agognata e sofferta scoperta del Tesoro (da parte della compagine de “Gli Accademici”) ben nascosto presso il Portale dei Centofiorini (in Via Duca d’Aosta); a questo proposito è doverosa una piccola riflessione: questo importante (e poco conosciuto…) bel monumento dei Centofiorini, merita veramente di essere valorizzato di più e l’occasione del Cinquecentenario cariano potrebbe essere il giusto stimolo per farlo!
Naturalmente come edizione “numero zero” della Caccia, molte cose si possono ancora migliorare, aggiustare, correggere e limare: per noi organizzatori è stato un vero e proprio test per collaudare se il tutto poteva funzionare, e ci sembra che sia andata molto bene: alla fine praticamente tutti sono rimasti soddisfatti ed il premio è stato la sera stessa speso in una cena collettiva (con gelato).
Per il prossimo anno si vedrà se si potrà replicare la cosa (innanzitutto partendo per tempo e coinvolgendo anche altri Enti, magari istituzionali), ma intanto godiamoci questo bel risultato, questa realizzazione di un progetto, frutto della passione e dell’impegno collettivo di chi ha a cuore Civitanova!
I quattro Ciceroni che hanno proposto le prove ai partecipanti durante le fasi del gioco:
Nazzareno Paolini, Anacleto Ripari, Ubaldo Ripari ed Osvaldo Vives (foto Trattoria Assunta)
Partecipanti al gioco, in ordine alfabetico: Baffo Pamela, Berdini Giorgio, Brini Andrea, Capozucca Francesco, Censori Gian Franco, Corsaro Mauro, De Santis Daniela, Eleonori Giuseppina, Farascioni Beatrice, Gironelli Maria, Lello Nicola, Mori Annamaria, Pantanetti Alessandro, Pantanetti Anita, Pantanetti Raffaella, Ripari Anna, Ruggeri Roberta, Stizza Fabio, Tranquilli Agostino, Vives Giacomo.
Due momenti delle iscrizioni dei partecipanti (foto Trattoria Assunta)
La squadra de “Gli Accademici” (Pamela Baffo, Maria Gironelli, Annamaria Mori, Anna Ripari e Giacomo Vives, colore rosa) si è aggiudicata la gara.
Un momento del gioco e foto finale dei partecipanti (foto Trattoria Assunta)
A Civitanova Marche, nel cortile interno della libreria Mondadori, alle 21.30, si è svolto il recital tratto dal nono volume della collana Sguardi di donne dal titolo "Annibal Caro: i sentieri dell'anima" contenente scritti di Annibale Caro, disegni e poesie ispirate al poeta. Sono intervenute una trentina di persone tra le quali alcuni degli autori delle poesie presente nel libro, alcuni ragazzi del gruppo "amici della poesia" istituito da alcuni anni presso la Bblioteca Comunale "Silvio Zavatti" di Civitanova Marche, la direttrice della Bibliotaca, Carla Mascaretti, il Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della NAscita di Annibal Caro, il dott. Alvise Manni. Al termine della bella serata il gestore della libreria, Claudio Tipo, ha offerto ai presenti un piccolo rinfresco.
Un momento della bella iniziativa: in fondo a sinistra la dott.ssa Carla Mascaretti, direttrice della Biblioteca Comunale di Civitanova Marche, e in fondo a destra il dott. Alvise Manni, Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Anibale Caro (foto di Monica Tramannoni)
Venerdi 14 settembre: a Civitanova Marche Alta, nell'ambito della 4a Rassegna Internazionale d'Arte Vivente "Vita Vita", si sono svolti, tra gli altri, i seguenti eventi dedicati e/o ispirati ad Annibale Caro:
Sabato 15 settembre: a Civitanova Marche, nell'ambito della 4a Rassegna Internazionale d'Arte Vivente "VITA VITA ", la Scuola Internazionale dei Madoneri di Verona, ha eseguito in corso Dalmazia una riproduzione sull'asfalto del ritratto del pittore civitanovese Mauro Brattini raffigurante Annibale Caro. Il direttore e fondatore Prof. Felice Naalin ha così voluto rendere un'omaggio al nostro illustre concittadino nell'anno del Cinquecentenario della nascita accogliendo l'invito rivoltogli in tal senso dal Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro, dott. Alvise Manni.
(foto di Sergio Fucchi)
All'ingresso dei giardini del Lido Cluana, nell'ambito di una collettiva di alcuni pittori, Garden ART, curata da Marco Berrettoni, il pittore di origini civitanovesi Benito Berrettoni ha esposto una sua opera dedicata al Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro.
Il pittore Benito Berrettoni posa accanto alla sua opera (foto di Sergio Fucchi).
Domenica 23 settembre: La terza ed ultima Gita ai luoghi cariani organizzata dell'Archecoclub d'Italia, sede locale di Civitanova Marche ha avuto come mete le Città di Roma e di Frascati (RM): 16 gitanti hanno potuto ripercorrere e visitare i monumenti e le località che hanno visto protagonizsta il nostro concittadino, l'illustre civitanovese Annibale Caro, di cui ricorrono nel 2007 i 500 anni dalla nascita. Sotto la guida dello scrivente, Vice Presidente dell'Archeolcub di Civitanova, nell'Urbe abbiamo incontrato il Dottor Marcovalerio Marletta che ci ha fatto da cicerone a Piazza dei Cavalieri di Malta (Sede dell'Ordine), a Piazza Farnese (Palazzo Farnese), in Via dei Farnesi, in Via Giulia ed a Piazza dell'Oro (tutte possibili sedi di abitazioni del Caro). Inoltre abbiamo reso un doveroso omaggio alla tomba di Annibale nella Chiesa di San Lorenzo in Damaso nel Palazzo della Cancelleria. Dopo pranzo una visita a Frascati dove si è visitato il Museo Archeologico nelle Scuderie Aldobrandini e si è potuto vedere la lapide che i Torlonia hanno messo nel luogo dove sorgeva la Cara-Villa (ora distrutta).
Piazza dei Cavalieri dell'Ordine di Malta a Roma: il Dottor Marcovalerio Marletta illustra i monumenti al Gruppo.
Il gruppo davanti alla tomba di Annibale Caro nella Chiesa di San Lorenzo in Damaso a Roma. (Foto di Alvise Mann)
Lo stemma di Annibale Caro sulla sua Tomba: si noti il fatto che è sormontato dalla Croce di Malta.
Ill busto di Annibale Caro sulla sua tomba: si noti il fatto che ha al collo la Croce di Malta. (Foto di Alvise Manni)
Via Giulia a Roma: il Dottor Marcovalerio Marletta illustra i monumenti al gruppo dell'Archeoclub.
Il gruppo davanti alla lapide che ricorda la Villa di Annibale Caro a Frascati, Roma. (Foto di Alvise Manni)
La lapide che ricorda la Villa di Annibale Caro a Frascati, Roma.
La targa del Viale dedicato ad Annibale Caro a Frascati, Roma. (Foto di Alvise Manni)
Sabato 6 ottobre: ALL'INTERNO di "CartaCanta", spazio anche al Cinquecentario della nascita di Annibal Caro, con la presentazione del calendario degli eventi stabilito dalla Commissione generale e da quella tecnico-scientifica. Presenti alla conferenza stampa l'assessore regionale Pietro Marcolini, quello provinciale Donato Caporalini, il segretario regionale dei Ds Sara Giannini, il sindaco Massimo Mobili, l'assessore Sergio Marzetti, il prof. Stefano Papetti, il prof. Marcello Verdenelli, la responsabile della Pinacoteca, Enrica Bruni Suonati, e il direttore dei "Teatri" Alfredo Di Lupidio. Mancava, per motivi di salute Ottavio Brini, promotore della legge regionale per Annibal Caro. Il programma, illustrato dall'assessore Marcolini, si articola in diversi eventi, ultimo delle quali una grande rassegna di documenti e testi legati ad Annibal Caro, curata da Stefano Papetti (maggio-giugno 2008). Altre iniziative, la pubblicazione di saggi inediti sull'opera del Caro, una scelta delle sue opere minori e lettere, la stampa della "sua" Eneide e un catalogo della mostra storico-artistica. «Tutto finalizzato alla diffusione della conoscenza del Personaggio», ha detto Papetti; «Importanti saranno anche gli itinerari nei luoghi cariani, che ci portano a Caprarola, Roma, ecc.».
Il prof. Verdenelli ha parlato della «modernità» del Poeta e Letterato civitanovese del '500, mentre il sindaco Mobili ha sottolineato l'importanza di scoprire un autore colpevolmente sconosciuto ai più.
La Giannini e Caporalini hanno parlato, invece, di un Annibal Caro patrimonio regionale e nazionale; da qui il coinvolgimento di Provincia e Regione nella promozione dell'evento.
(Il Resto del Carlino del 7 ottobre 2007)
Cartacanta 2007: lo stand della Pinacoteca Comunale dedicato ad Annibal Caro (foto di Sergio Fucchi)
Alcuni momenti della conferenza stampa (ripresa video di Sergio Fucchi)
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Alle ore 17.30 presso la Sala Convegni dell'Ente Fiera la professoressa Maria Elisa Radaelli ha presenteto il nono libro della collana Sguardi di donne, dal quale sono state lette alcune poesie ed alcuni brani tratti dalle Lettere scritte da Annibale Caro, inserite nel volume.
Giovedi 25 ottobre: a Roma il Presidente del Comitato per le celebrazoni del Cinquecentenario della nascita di Annibale Caro, dott. Alvise Manni, e la vice-presidente, dott.ssa Giulia Bascioni, hanno partecipato al Convegno su Annibale Caro organizzato dal Pio Sodalizio dei Piceni che si è tenuto presso il Complesso Monumentale in piazza San Salvatore in Lauro, secondo questo programma:
Al termine i presenti hanno partecipato al "Vino d'Onore" che ha avuto luogo nel Chiostro.
Il tavolo della Presidenza e dei relatori: da sinistra il dott. Alvise Manni, il professor Rino Avesani,
il dottor Paolo Spinucci, il dottor Giorgio Bizzarri e la prof. ssa Giulia Bascioni Brattini (foto di Mauro Brattini)
Uno scorcio della sala (foto di Mauro Brattini)
Il Dottor Alvise Manni, Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro,
moderatore e relatore interviene al Convegno cariano con la relazione "Il Cinquecentenario di Annibale Caro da Civitanova:
attività svolte e progetti futuri". (Foto Archivio Pio Sodalizio dei Piceni)
Il Prof. Rino Avesani, Professore Emerito dell'Università La Sapienza di Roma, relaziona
su "Letteratura, Religione, Politica nell'Era Tridentina".(Foto Archivio Pio Sodalizio dei Piceni)
La Professoressa Giulietta Bascioni Brattini interviene su "Un percorso iconografico cariano con il libro Annibal Caro.
La vita e le opere di un protagonista della cultura del XVI secolo". (Foto Archivio Pio Sodalizio dei Piceni)
Il Presidente del Pio Sodalizio dei Piceni, Dottor Paolo Spinucci saluta i presenti (a sinistra)
e il Dottor Giorgio Bizzarri (a destra) discute su "Annibal Caro nella biblioteca del Pio Sodalizio dei Piceni".
(Foto Archivio Pio Sodalizio dei Piceni)
Il tavolo della Presidenza e dei relatori: da sin. il Dott. Alvise Manni, il Prof. Rino Avesani, il Dott. Paolo Spinucci,
il Dott. Giorgio Bizzarri e la Prof. ssa Giulia Bascioni Brattini. (Foto Archivio Pio Sodalizio dei Piceni)
La Sala del Convegno col pubblico presente. (Foto Archivio Pio Sodalizio dei Piceni)
Oltre 80 Sodali hanno partecipato, in una fredda giornata piovosa, all'interessante Convegno su Annibale Caro organizzato dal Pio Sodalizio dei Piceni di Roma, in collaborazione col Comitato per il Cinquecentenario Cariano di Civitanova Marche, presso il bellissimo Salone dei Piceni attiguo alla Chiesa di San Salvatore in Lauro, Santuario dedicato alla Vergine Lauretana, Patrona dei Piceni.
I saluti iniziali del Presidente del Sodalizio, fondato dal Cardinale Pallotta nel 1633, Dottor Paolo Spinucci hanno introdotto i lavori ricordando come in pratica con questa iniziativa, dedicata ad un campione della "marchigianità" come il Caro, il Pio Sodalizio apre una nuova stagione culturale che promette buoni frutti nel prossimo futuro, aprendosi a collaborazioni scientifiche atte a valorizzare l'immenso patrimonio storico-artistico ed archivistico-librario, gelosamente custodito dal Pio Sodalizio dei Piceni per secoli e che ora aspetta di essere maggiormentevalorizzato e sempre più degnamente tutelato.
Successivamente l'onore di dirigere i lavori è spettato al sottoscritto che in qualità di Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro (Civitanova 1507 - 2007) ha brevemente riassunto le decine e decine di iniziative culturali (che hanno coinvolto migliaia di persone) che il Comitato ha felicemente realizzato dalla primavera del 2006 ad oggi e che sono enumerate nel dettaglio nel visitatissimo sito Internet http://www.500annibalcaro.it che in poco più di un anno ha avuto quasi 60.000 contatti, da oltre 40 Paesi!
Basti ricordare fra le tante manifestazioni la realizzazione del libricino a fumetti per i bambini sulla storia del Caro di Mascaretti e Tramannoni, del volume fotografico di Bascioni Brattini presentato in questa occasione al Pio Sodalizio e distribuito gratuitamente a fine serata in 100 esemplari, la Praelectio Latina a Montegranaro (AP) sull' Eneide dedicata ai Licei della Regione Marche, il Convegno Scientifico Cariano di due giornate in collaborazione proprio col Sodalizio e l'Università di Macerata, la Solenne Messa in latino con la partecipazione del Gran Priore di Roma dell'Ordine Melitense ed il Concerto di Musica Polifonica Rinascimentale a 5 voci il giorno della nascita del Caro, il 6 Giugno 2007. Quindi si è ricordato la prossima fondazione a Civitanova, il 17 Novembre c. a., del Centro Studi Cariani che continuerà le ricerche anche dopo il Cinquecentanario e l'uscita degli Atti del Convegno suddetto nella Primavera del 2008. Alla fine si è voluto sottolineare che tutte queste cose sono state ideate e portate a compimento dal Comitato che lo scrivente presiede da quasi due anni e non dal Comitato che è recentemente nato ufficialmente, sempre per onorare Annibale Caro, voluto e composto da politici ed altri esponenti di Enti Locali vari.
Quindi la Professoressa Giulia Bascioni Brattini, Vice Presidente del Comitato Cariano, ha presentato il suo volume "Annibal Caro. Vita ed opere di un protagonista della cultura del XVI secolo", giunto alla terza edizione, che è stato un mezzo molto adatto per divulgare in maniera colta la figura di Annibale ancora sconosciuta ai più persino nella sua Patria. Le numerose immagini a colori rendono la lettura piacevole e non troppo impegnativa e quindi di immediata comprensione.
Successivamente la dotta dissertazione del Chiarissimo Professor Rino Avesani, dell'Università La Sapienza di Roma, dal titolo "Letteratura, Religione, Politica nell'Era Tridentina", che ha sapientemente elencato fatti e personaggi di quel secolo denso che è stato il Rinascimento, sempre tenendo di vista l'intreccio degli avvenimenti con le date che riguardavano le opere e la vita del Caro: soprattutto si è sottolineato il ruolo di Vittoria Colonna e del suo Circolo pericolosamente vicino alle nuove idee vicine ai Protestanti, ma fucina di innumerevoli suggestioni culturali, come per esempio il Bosco di Bomarzo, recentemente oggetto di un importante Convengo Internazionale di Studi.
Infine è intervenuto il Dottor Giorgio Bizzarri, di origini civitanovesi come il Caro, che ha snocciolato brevemente le potenzialità dell'Antica Biblioteca e dell'Archivio del Sodalizio che conservano incunaboli, cinquecentine (anche cariane), tomi e migliaia di manoscritti inediti i quali potrebbero riservare piacevolisssime sorprese: quindi ha invitato ufficialmente il nascente Centro Studi Cariani, di cui sopra, a iniziare una fattiva collaborazione col Pio Sodalizio per iniziare la ricerca e portare a termine la pubblicazione di parte di tale materiale preziossissimo!
Ha concluso i lavori il Presidente Spinucci che ha ricordato come il Sodalizio sia la "Casa dei Marchigiani a Roma" ed ha invitato tutti per il 10 Dicembre p. v. alla manifestazione in onore della Madonna di Loreto.
A seguire un simpatico e ricco buffet ha coinvolto tutti nel cortile antistante la Sala del Convengo e l'affetto per le Marche dei tanti Marchigiani a Roma ha riscaldato i cuori di tutti i presenti.
Civitanova Marche Alta, 31 ottobre 2007.
Dott. Alvise Manni
Presidente del Comitato per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro
Copertina del saggio (per gentile concessione dell'Editore Quodlibet)
Mercoledi 7 novembre. A Civitanova Marche Alta, presso il teatro storico Annibal Caro e nell'ambito delle celebrazioni per il V centenario della nascita del poeta civitanovese, si è tenuta la presentazione del saggio "Ritratto di Annibal Caro" del professor Riccardo Scrivano.
Dopo i saluti del Sindaco di Civitanova Marche, dott. Massimo Mobili, e del vice presidente della Provincia di Macerata, dott. Donato Caporalini, è intervenuto l'autore dell'introduzione del saggio, il prof. Marcello Verdenelli di Macerata. Successivamente sono intervenuti il professor Giulio Ferroni di Roma e l'autore che con il suo intervento ha concluso la bella serata.
Nell'atrio del teatro la casa editrice macerataese Quodlibet ha allestito un tavolo con alcune copie del saggio poste in vendita per l'occasione a 20 euro.
Un momento della presentazione:
da sinistra il prof. Marcello Verdenelli, il prof. Riccardo Scrivano
ed il prof. Giulio Ferroni (foto di Sergio Fucchi)
Un altro momento della presentazione: il pubblico in sala (foto di Sergio Fucchi)
Copertina del saggio (per gentile concessione dell'Editore Quodlibet)
Giovedi 8 novembre. A Macerata, presso Villa Cola, sede universitaria della Facoltà di Lettere e Filosofia di Macerata, nell'ambito delle celebrazioni per il V centenario della nascita del poeta civitanovese, si è tenuta la presentazione del saggio "Ritratto di Annibal Caro" del professor Riccardo Scrivano.
Dopo i saluti della d.ssa Daniela Fabiani, presidente del Corso di Laurea in Discipline della Mediazione Linguistica, e del vice presidente della Provincia di Macerata, dott. Donato Caporalini, è intervenuto l'autore dell'introduzione del saggio, il prof. Marcello Verdenelli di Macerata. Successivamente sono intervenuti il professor Giulio Ferroni di Roma e l'autore che con il suo intervento ha concluso l'incontro. Tra i presenti la direttrice della Pinacoteca Comunale di Civitanova Marche e l'assessore al turismo del Comune di Civitanova Marche.
Un momento della presentazione: da sinistra il prof. Marcello Verdenelli, al centro l'autore, il prof. Riccardo Scrivano,
ed infine il prof. Giulio Ferroni.
(foto di Sergio Fucchi)
Un altro momento della presentazione: gli intervenuti (foto di Sergio Fucchi)
Il Presidente Liliana Anconetani e il relatore Alvise Manni durante la proiezione delle slides sul Caro.
(Foto Andrea Mircoli)
Il 4 Dicembre 2007 alle 21,15 presso la sede dell'Archeoclub d'Italia in Largo Mora n. 5, si è tenuto il quarto incontro della serie di conferenze organizzate dalla sede fermana. Il Relatore è stato lo scrivente ed il titolo "La figura del letterato Annibale Caro da Civitanova" ha inteso essere un ulteriore omaggio al grande civitanovese di cui ricorre il Cinquecentenario della nascita nel 2007. Una dozzina i partecipanti che hanno potuto visionare una serie di 35 slides prese dal sito ufficiale www.500annibalcaro.it e che hanno contribuito a dare una esauriente panoramica delle iniziative svolte in questo anno e mezzo dal Comitato spontaneo ed "ufficioso" sorto appunto per celebrare l'evento (da non confondere con il secondo Comitato istituzionale ed "ufficiale" nato successivamente e particolarmente "politicizzato"...). Soprattutto le numerose immagini del Caro mostrate al pubblico (radunate per la prima volta nella Galleria delle Immagini del Sito) hanno potuto dare bene li'dea della fisionomia di Annibale, resa inconfondibile dalla croce di Cavaliere e Commendatore dell'Ordine di Malta di cui andava fierissimo. Annibale Caro nasce a Civitanova Marche (MC) il 6 Giugno del 1507 e muore a Roma il 17 Novembre del 1566: aveva 59 anni e 1/2 circa: ebbe contatti anche con Fermo nel suo curriculum vitae et studiorum (oltre che qui ci sono sia l'unico Liceo a lui intestato che l'unica statua a grandezza più del vero in tutta la regione Marche). Il Liceo in questione inoltre pochi mesi fa ha allestito con i suoi Studenti una lodevole rappresentazione dell'unica Commedia cariana, "Gli Straccioni". Le iniziative cariane di questi ultimi mesi sono tutte tese a far conoscere meglio, in primis ai marchigiani e poi a tutti, la statura intellettuale di questo umanista che purtroppo ancora i più ricordano "solo" per la traduzione dal latino all'italiano dell'Eneide di Virgilio. L'Archeoclub d'Italia si batte da quasi 4 decenni affinché l'Italia non perda la memoria ed il Caro è stato una figura di intellettuale a tutto tondo molto moderna, impegnato e calato sia nella vita concreta che immerso e perso negli studi eruditi e per questo quindi da non dimenticare!
Civitanova Marche Alta, 5 Dicembre 2007.
Alvise Manni - Presidente Comitato Celebrazioni del Cinquecentenario della Nascita di Annibale Caro (Civitanova M. 1507 - 2007)
AVVIATE con successo le celebrazioni del cinquecentenario di Annibal Caro, con il convegno scientifico all'Università di Macerata, progetti didattici, la presentazione di volumi e rappresentazioni teatrali, è stato ora costituito anche il "Centro Studi Carìani", ufficializzato il 28 dicembre scorso presso lo studio del notaio Piergiorgio Moscetta. L'Associazione ha lo scopo di celebrare la memoria, valorizzare l'opera del Caro e promuovere studi sull'insigne letterato, il suo tempo e gli argomenti in qualsiasi modo a lui collegati. Il direttivo del nuovo centro
Studi è composto da Alvise Manni (presidente), Giulietta Bascioni Brattini (vice), Franco Di Costanzo (tesoriere), Isabella Cervellini e Sergio Fucchi (webmaster del sito www.centrostudicariani.it). Si è voluto così dar seguito ad un percorso di conoscenza e valorizzazione della figura di un emblematico ed eminente uomo di cultura, percorso che non può esaurirsi nello spazio temporale di un anniversario ma deve durare nel tempo, andando oltre i confini della nostra ragione ed aprendosi alla collaborazione di tutti gli studiosi interessati.
I soci fondatori con il notaio Moscetta (foto di Mauro Brattini)
Bottiglia di vino "Caro Caro" delle cantine Fontezoppa di Civitanova Marche - edizione speciale in onore di Annibal Caro (Foto di Sergio Fucchi)
Un'iniziativa eno-culturale per proseguire le celebrazioni in onore di Annibal Caro, è stato presentato il saggio “A far le lettere con il compasso in mano”, frutto di uno studio di Marcello Verdenelli (Università di Macerata) sull'epistolario dell'umanista civitanovese. Nella stessa occasione, la Cantina Fontezoppa ha presenteto il vino “caro Caro”, un “rosso” imbottigliato in “special edition” con un’etichetta celebrativa che ricorda il quinto centenario della nascita del letterato. A dispetto del nome, anche il prezzo è molto concorrenziale.
Il programma della manifestazione è stato illustrato il 7 novembre 2009 in Comune, presenti il vice sindaco Erminio Marinelli, l'autore del saggio Marcello Verdenelli, la direttrice della pinacoteca comunale Enrica Bruni Stronati, il consigliere regionale Ottavio Brini, promotore della legge per le celebrazioni, il consigliere provinciale Gustavo Postacchini, il direttore dei teatri di Civitanova Alfredo Di Lupidio e Vincenza Alboini, amministratore delegato della Cantina Fontezoppa.
Da sinistra: il prof. Marcello Verdenelli, il prof. Riccardo Scrivano, il prof. Giulio Ferroni. il prof. Stefano Papetti (foto di Sergio Fucchi)
Il volume è stato presentato domenica 15 novembre al teatro Annibal Caro (17.30). E' il frutto di uno studio critico sulle 805 lettere scritte da Caro, definito “il più importante epistolario del Rinascimento italiano”. Lo stesso Verdenelli ne ha curato l'editing, relazionandosi sempre con il professor Giulio Ferroni, altro componente del Comitato scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario. L'edizione, come quella “anastatica” dell'Eneide presentata nel 2008, è della Metauro di Pesaro. All'appuntamento sono intervenuti anche lo stesso Ferroni (Università di Roma), Riccardo Scrivano e Stefano Papetti. La presentazione del saggio è stata anticipata alle 12.30 da quella della bottiglia celebrativa presso la sede della Cantina Fontezoppa.
E' stato possibile acquistare con uno sconto del 30% sia il saggio “A far le lettere con il compasso in mano” che l'edizione anastatica dell'Eneide tradotta da Caro e pubblicata nel 1581. “Quello che proponiamo – ha chiosato Marinelli – è l'unione tra cultura ed enogastronomia. Un bel binomio nel nome di Annibal Caro”.
Alcuni momenti della conferenza
6 Giugno 1507 - 6 Giugno 2010
503 anni dalla nascita di Annibale Caro
Passano inesorabilmente gli anniversari e noi del Centro Studi Cariani civitanovese insistiamo sempre nel cercare di tenere vivo l'interesse intorno al sommo letterato civitanovese: sono di questi ultimi tempi i contatti con varie realtà culturali del Comune di Montegallo (AP) per organizzare manifestazioni e ricerche cariane comuni nel prossimo futuro: l'Assessore Dott. Giorgio Alteri, il Parroco Don Elio Nevigari e la Signorina Alessia Rossi (autrice delle quattro immagini cariane di Montegallo che alleghiamo a queste righe e che pubblichiamo volentieri ringraziandola per la collaborazione).
Alessia appunto ci ha contattato mesi fa per saperne di più sulla figura del Caro e sulle sue origini di oriundo montegallese...e in Rete ci ha naturalmente trovato! In effetti a Montegallo, la Patria della Famiglia dei Caro, purtroppo ben poco oggi è rimasto a testimonianza del loro passaggio: una targa toponomastica o poco più ricorda l'illustre personaggio (vd. foto n. 1). Ma grazie ai recenti accordi presi col Dott. Alteri porremo rimedio a questa penuria di notizie proprio questo Autunno coinvolgendo le Scuole locali con una conferenza che rinverdisca i fasti del glorioso passato. Il vecchio centro medioevale è stato abbandonato infatti già da secoli e l'abitato odierno è disperso in decine di Frazioni disseminate in un Territorio molto ricco di emergenze ambientali di incantevole e suggestiva bellezza.
La Terra d'origine della Famiglia Caro era proprio la Frazione montegallese di Santa Maria in Lapide (vd. foto n. 2): la Chiesa è alquanto vetusta (vd. foto nn. 3 e 4) e conserva per fortuna un Archivio Storico Parrocchiale abbastanza antico e, seppure in parte lacunoso, è sicuramente un valido strumento di ricerca che stiamo infatti da qualche tempo sondando per i nostri attuali studi in merito e tutto questo grazie alla sensibilità del Parroco Don Elio. Al contrario l'Archivio Storico Comunale ha subito tali e tanti danni nel passato che in pratica ci pare non sia molto utile per eventuali ricerche cariane.
Giovan Battista il padre del Nostro, che ricordiamo si era trasferito per affari fra XV e XVI secolo - prima della nascita di suo figlio Annibale - a Civitanova Marche Alta - MC) ha sicuramente lasciato parenti ed amici a Montegallo (oltre probabilmente a dei terreni ed a una parte dei suoi affari) e come abbiamo detto più volte ci piace pensare al piccolo Annibale che di tanto in tanto sia andato da piccolo a trovare i parenti ed a prendere l'aria buona di montagna! A presto per ulteriori aggiornamenti sull'argomento.
Civitanova Marche Alta, 6 Giugno 2010.
Dott. Alvise MANNI
Presidente del Centro Studi Cariani di Civitanova Marche
Dal Corriere Adriatico del 5 dicembre 2012
Programma dell'iniziativa "Una Corona per Annibal Caro" - Civitanova Marche Alta 5 - 8 dicembre 2012
http://www.advesperas.com/caro/Corona_della_Morte/home.html
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