CON LE LETTERE FAMILIARI DEL CARO ANNIBALE “…VI SARÀ PASTO PER OGNUNO”!
Per fortuna ecco una bella notizia (goodnews) in anteprima, per la quale molto ci felicitiamo: finalmente il Comune di Civitanova Marche ha colto l’importantissima opportunità da noi a suo tempo (oltre 26 mesi fa…) segnalata e caldeggiata di acquisire, specificatamente per la nostra Biblioteca Comunale “S. Zavatti” (e quindi per il pubblico godimento), due antichi, e relativamente rari, volumi cariani de “Le Lettere familiari” del 1574 – 1575.
Ci congratuliamo di cuore col caro amico antiquario e bibliofilo Gianluca Gasparini che, dimostrando generosità e sincero amor di patria, ha così a lungo riservato la precedenza ed un’offerta di favore per le Istituzioni locali civitanovesi!
Ci congratuliamo anche con gli amministratori civitanovesi che, mostrando infine lungimiranza, hanno compreso l’importanza capitale di aumentare il numero degli esemplari antichi di opere del Caro con questi due volumi di pregio che prima mancavano e che ora splenderanno radiosi in una raccolta pubblica già ragguardevole; per farlo di cuore, però, attendiamo di vedere se ancora una volta (come accade con sospetta puntualità – ma deve essere certo un caso), i nostri meriti verranno misconosciuti e oscurati. Intanto, per dovere di cronaca, pubblichiamo la lettera con cui segnalammo, il 13 Settembre 2007, la cosa (e demmo così inizio all’intera vicenda oggi conclusasi positivamente) corredata da una immagine del frontespizio del tomo del MDLXXIV edito a Venezia dal famosissimo Aldo Manuzio (il Giovane).
Civitanova Marche Alta, venerdì 20 novembre 2009.
Dott. Alvise MANNI - presidente Centro Studî Cariani di Civitanova Marche
BREVI NOTE SUI TOMI I E II DE “LE LETTERE FAMILIARI” DI ANNIBALE CARO (1574 – 1575)
Il volume I de “Le Lettere familiari” di Annibale Caro fu pubblicato postumo nel 1574 da Giambattista Caro (1534 – 1573), nipote dell'Autore (era figlio infatti del fratello maggiore di Caro, Giovanni); uscì a Venezia per i tipi dell’editore Aldo Manuzio il Giovane (1547 – 1597), nipote del celeberrimo Aldo Manuzio (1449 – 1515), il Vecchio, su nonno.
Fu dedicato al Cardinale Girolamo (austriaco) da Correggio (RE): 1511 - 1572. Presenta un paio di particolarità “cronologiche”; la premessa di Giambattista Caro è datata in Roma 1 marzo 1572 (due anni prima della data di stampa del tomo che si vede impressa nel frontespizio, che è il 1574 appunto): questo perché morì l’anno prima, nel 1573, ed allora si riutilizzò la premessa usata per la prima edizione del 1572 de “Le Lettere familiari”, sempre curata da Giambattista e rivolta al Cardinale Girolamo (il quale nel 1574 era già morto da due anni anch’esso!).
Mentre il II volume de “Le Lettere familiari” fu edito sempre a Venezia nel 1575 dal nipote di Annibale Caro, Lepido Caro (1542 – 1611), fratello di Giambattista Caro, con una premessa datata in Roma 12 novembre 1575 appunto. Fu dedicato al Cardinale Tolomeo (Bartolomeo) Gallio di Como (1527 – 1607) famoso diplomatico, umanista e filantropo. Senza entrare, neppure brevemente, sulla scontata importanza capitale dell’epistolario cariano per la letteratura italiana, autorità riconosciuta da tutti sin dal XVI° secolo e ben rappresentata dalla innumerevoli ristampe ed antologie, questi due particolari volumi, provenienti da un’antica biblioteca patrizia dell’anconetano, presentano un motivo di interesse, degno di essere indagato ulteriormente, per il fatto di essere stati studiati, sottolineati ed annotati a margine, in poche parole vissuti! Infatti vi sono ancora diverse chiose laterali vergate a mano a penna, ora in parte perdute per una rifilatura maldestra delle pagine dei libri avvenuta in passato e compromessi nella loro intelligibilità non solo dalla grafia corsiva ma anche dal fatto che l’umidità ha in parte sbiadito i commenti scritti in italiano.
Civitanova Marche Alta, 24 novembre 2009
Alvise MANNI
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